Rapporto sull'intervento umanitario UNICEF 2011 - Messaggi chiave

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06/03/2011

Le crisi umanitarie del 2010 - dal terremoto di Haiti alle inondazioni in Pakistan - non solo sottolineano l'importanza di una tempestiva, efficace e ben coordinata azione umanitaria, ma anche la necessità di rafforzare la resilienza (intesa come la "capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato"  Grotberg, 1996 - ndr) delle comunità in pericolo.

Il Rapporto dell’UNICEF sull’intervento umanitario per i bambini 2011 Humanitarian Action for Children Report 2011 (HAR) pone in evidenza  i paesi più vulnerabili - quelli che più spesso sono soggetti a shock simultanei o ripetuti, come crisi politiche, epidemie o  distruzione di vite e territori a causa di calamità naturali.

La nuova crisi alimentare, l'aumento del rischio di eventi climatici estremi e la crescente minaccia di degrado delle risorse continuano a porre i bambini nell'occhio del ciclone.

In tutto il mondo, milioni di persone colpite da siccità, carestie e conflitti violenti, e esodi sono le vittime di emergenze sempre più complesse che determinano conseguenze ed effetti a lungo termine sui bambini, come il reclutamento illegale, la violenza sessuale e la perdita di servizi di base.

Investire nei bambini e rafforzare la resilienza dei paesi e delle comunità che vivono ai margini, non solo riduce la loro strada per il recupero, ma contribuisce anche a gestire i rischi attuando misure di prevenzione, senza aspettare che la crisi dirompa, mitigandone i danni in quest’ultimo caso.


L’UNICEF continua a sottolineare l'esigenza di rendere la riduzione del rischio di catastrofi una priorità globale per contribuire a colmare il divario tra i programmi  umanitari e quelli di sviluppo.

 

Ad esempio, l'UNICEF collabora con le autorità statali e locali per l’attuazione di un programma per rendere la scuola un luogo sicuro, che prevede il rispetto dei  principi di sicurezza nell’edilizia scolastica e la gestione della formazione d'emergenza per gli insegnanti e  i dirigenti dell'istruzione.

In media, l'UNICEF risponde ogni anno a più di 200 crisi, per lo più localizzate e di  breve durata.

Per il 2011, si stimano necessari 1,4 miliardi di dollari per sostenere gli interventi umanitari dell'UNICEF in 32 paesi. Rispetto al 2010 questa richiesta è cresciuta del 21% - soprattuto a causa dal crescente fabbisogno di situazioni come quelle di Pakistan, Sudan e Haiti.


La portata senza precedenti dei disastri di Haiti e del Pakistan ha suscitato una risposta straordinaria a livello mondiale da parte di tutte le organizzazioni umanitarie e dei partner (governi, ONG, ecc.)

Per l'UNICEF, queste due grandi emergenze hanno evidenziato la necessità di rafforzare la preparazione, la riduzione del rischio e i meccanismi di coordinamento  per consentire risposte più efficaci alle molteplici crisi simultanee e per contribuire a soddisfare i diritti dei bambini e delle donne.

06/03/2011

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