Bambine, il tempo della protezione: un reportage dal Bangladesh - 6

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17/01/2016


(5. Una bracciata vi salverà >>)

La lezione di Meena

Vecchia storia, quella della discriminazione di genere

Negli anni '90, quando l’UNICEF lanciò la cosiddetta “Decade delle bambine”, l’UNICEF Bangladesh realizzò una serie di film di animazione, ancora oggi trasmessa in tv, la cui protagonista Meena divenne ben presto un’eroina, non solo in Bangladesh ma in tutta l’Asia meridionale. 

Meena aveva l’ardire di denunciare le ingiustizie cui dovevano far fronte le bambine: meno opportunità di andare a scuola e ricevere pasti adeguati, oppure essere spinte troppo precocemente al matrimonio e al lavoro.

Nel tempo, Meena ha dimostrato alle bambine come lei, ma anche ai genitori e alle comunità, che i diritti vanno rispettati senza alcuna discriminazione.

Eppure il Bangladesh rimane ancora uno dei paesi dove si registra uno dei tassi più alti di matrimoni infantili. Complici la povertà, la necessità di contenere la quota della dote, il controllo della sessualità. 

Il momento giusto

Chanda vive nel villaggio di Daccope, distretto di Khulna, dove abitano circa 5.000 persone. 

Ha 17 anni, è una ragazza con la voce timida e piccina di una bimba. Ha due fratelli e due sorelle, la sua famiglia è poverissima e per questo ha dovuto smettere di studiare. 
 

Chanda vive nel villaggio di Daccope, nel distretto di Khulna. Due anni fa, grazie all’aiuto di tutta la comunità, è riuscita a evitare il matrimonio. Ora ha 17 anni e frequenta la 10a classe - ©Neige De Benedetti per UNICEF Italia /2015
Chanda vive nel villaggio di Daccope, nel distretto di Khulna. Due anni fa, grazie all’aiuto di tutta la comunità, è riuscita a evitare il matrimonio. Ora ha 17 anni e frequenta la 10a classe - ©Neige De Benedetti per UNICEF Italia /2015

 
Così i suoi genitori, invece di farla studiare, volevano scegliere per lei la via facile del matrimonio. All'epoca Chanda aveva 15 anni e il prescelto 25, il barbiere in un villaggio vicino. 

In quel periodo lei non faceva parte del "Club degli adolescenti", in genere molto efficace nella condivisione di attività tra ragazzi e come gruppo di pressione. Così sono stati i suoi amici del club a informare il Comitato locale per la protezione dell'infanzia, per convincere il padre ad annullare il matrimonio. 

C'è voluto l'intervento di numerosi membri influenti della comunità, e una negoziazione faticosa, ma alla fine la dissuasione ha funzionato e Chanda non si è sposata.

Oggi frequenta la 10° classe. «Voglio continuare a studiare e sposarmi quando sarà il momento giusto» dice proprio così, anche se aggiunge che saranno sicuramente i genitori a scegliere il suo promesso sposo.

Sarebbe stato bello dirle che l’unico momento giusto per una donna è quello che può scegliere lei.

 
 
(fine - Patrizia Paternò)

17/01/2016

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