UNICEF, nuovi convogli umanitari per i bambini di Aleppo

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15/02/2016

16 febbraio 2016 - Circa 13,5 milioni di persone - fra cui 6 milioni di bambini - hanno urgente bisogno di aiuti umanitari in Siria: 6,5 milioni di civili (2,8 milioni dei quali bambini) sono sfollati nel paese, mentre oltre 4 milioni (di cui 2,3 milioni minori) si sono rifugiati nei paesi limitrofi:

In Siria, circa il 26% degli ospedali non sono funzionanti, Il 42% della popolazione non ha accesso ai servizi sanitari di base e circa un terzo dei bambini sotto i 5 anni non sono mai vaccinati

Una scuola su quattro è stata distrutta, danneggiata o occupata e più di 2 milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione. Il 70% della popolazione vive senza avere un regolare accesso all'acqua potabile.

«Dopo quasi 5 anni di conflitto, la popolazione siriana sta affrontando la più grande crisi umanitaria al mondo e i bambini stanno pagando il prezzo più alto» commenta il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera. «Per questo l’UNICEF Italia rilancia la campagna di raccolta fondi “Assediati dalla fame”, con cui sarà possibile garantire aiuti salvavita a questi bambini, con donazioni attraverso il sito www.unicef.it». 
 
Nonostante questa disastrosa situazione, l’azione umanitaria dell’UNICEF non si è mai interrotta. Alcuni giorni fa, un convoglio composto da 7 camion dell'UNICEF e della Croce Rossa siriana (SARC) ha raggiunto Nubul e Zahra - due città nel Governatorato di Aleppo con limitato accesso umanitario da più di tre anni – portando acqua potabile, scorte di vaccini e attrezzature per la loro conservazione, articoli per l'igiene per 20.000 persone, kit sanitari per 30.000 e scorte alimentari per 20.000 tra bambini e donne in gravidanza o in allattamento.
 
Nella parte occidentale di Aleppo l'UNICEF ha ampliato le sue operazioni di distribuzione dell’acqua tramite autobotti: attualmente fornisce 5 milioni di litri di acqua al giorno, sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico quotidiano di oltre 330.000 abitanti.
 
L'accesso umanitario resta invece limitato nei quartieri orientali della città, l'accesso rimane limitato. Gli abitanti sono costretti a fare prevalentemente affidamento su pozzi contaminati, con gravi rischi per la salute.

Se non verrà permesso l'accesso umanitario a questa area, abitata da circa 300mila persone, saranno 129.000 i bambini a rischio di essere tagliati fuori dagli aiuti e dai servizi essenziali.
 
Non appena sarà garantito tale accesso ai quartieri orientali di Aleppo, l'UNICEF invierà 100 cisterne e 50 generatori, che consentiranno di rimettere in funzione i pozzi esistenti, che servono almeno 150.000 persone.

15/02/2016

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