I bambini della Colombia tra guerra strisciante e colloqui di pace

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20/03/2016

19 marzo 2016 – Secondo un rapporto reso pubblico oggi dall'UNICEF, più di 250.000 bambini sono stati colpiti dal conflitto in Colombia da quando, nel 2013, sono iniziati i colloqui di pace tra il Governo e il principale gruppo di opposizione armata del paese, le FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia - Ejército del Pueblo). 

Si stima che nello stesso arco di tempo, circa 1.000 bambini siano stati reclutati da gruppi armati ribelli 

«Mentre i negoziati di pace per porre fine a mezzo secolo di guerra in Colombia proseguono, è indispensabile che gli interessi dei bambini e la loro protezione siano una priorità» afferma Roberto De Bernardi, rappresentante UNICEF in Colombia. «Nessun bambino colombiano oggi sa che cosa vuole dire vivere in un paese in pace. È giunto il momento di voltare pagina.»

Il rapporto "Childhood in the Time of War. Will the children of Colombia know peace at last?" sottolinea che i colloqui di pace hanno contribuito a migliorare la situazione: tra il 2013 e il 2015, il numero di bambini uccisi o feriti da mine e ordigni inesplosi è dimezzato, mentre il numero dei bambini sfollati è diminuito del 40%.

Tuttavia, in questo stesso periodo, la violenza diffusa e la lotta mai interrotta tra diverse parti in conflitto hanno continuato a porre a rischio la vita dei bambini colombiani.
 
Secondo i dati raccolti a livello nazionale e dalle Nazioni Unite, tra il 2013 e oggi
  • oltre 230.000 bambini hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni
  • almeno 75 bambini sono rimasti uccisi e 180 feriti
  • 130 bambini sono stati quelli uccisi o feriti da mine e ordigni inesplosi
  • 180 minori sono stati vittime di violenze sessuali
  • 65 scuole sono state danneggiate o utilizzate per scopi militari
  • 10 insegnanti sono stati uccisi.

Come evidenzia il rapporto dell'UNICEF, la fuga forzata, l’insicurezza, il timore di essere arruolati o di subire violenza sessuale e la presenza di mine anti-persona hanno costretto molti bambini ad abbandonare la scuola. Quelli che vivono in zone di conflitto rappresentano il 40% del numero complessivo dei bambini colombiani in età di scuola primaria e secondaria che non accedono all'istruzione.

«Anche se l'accordo di pace dovesse essere firmato domani, i bambini continueranno a essere esposti a rischi di ogni genere di violazioni, dal reclutamento alle mine e allo sfruttamento sessuale» avverte De Bernardi. «A meno che questi bambini non ricevano il sostegno materiale e psicologico di cui hanno bisogno, le prospettive di una pace duratura resteranno esili».

Invitando le parti in conflitto a mettere al primo posto gli interessi dei bambini, l'UNICEF sottolinea che: 
  • i bambini associati a gruppi armati sono le prime e le principali vittime. Essi hanno bisogno di essere protetti, riunificati alle loro famiglie; ed è necessario che venga loro offerto il sostegno di cui hanno bisogno per il loro reinserimento sociale
  • la liberazione di tutti i minori da parte di gruppi armati non dovrebbe essere subordinata all'esito dell'accordo di pace. Nessun bambino, semplicemente, deve combattere la guerra degli adulti
  • se ai bambini più esposti alle violenze non saranno offerte migliori opportunità, unirsi ai gruppi armati ribelli rimarrà per loro l’unica via di sopravvivenza. 

L'UNICEF collabora con i suoi partner in Colombia per aiutare i bambini a sviluppare le opportune conoscenze per proteggerli dalla violenza; forma le comunità sul rischio delle mine, promuove la pace e l’educazione civica, sostiene l’accesso alla giustizia e alla verità per i bambini.

20/03/2016