Report Card, una ricerca comparativa sulla povertà infantile

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27/05/2012

28 maggio 2012 - La serie Innocenti Report Card dell'UNICEF è dedicata ai diritti e al benessere dell'infanzia e dell'adolescenza nei paesi industrializzati. Ogni Report Card presenta classifiche e analisi comparate su alcuni indicatori chiave della vita dei bambini e degli adolescenti nei paesi a reddito medio-alto.

Questa decima edizione della serie Report Card, dal titolo “Misurare la povertà tra i bambini e gli adolescenti” afferma che monitorare la povertà monetaria e le deprivazioni materiali tra i bambini e gli adolescenti nei paesi economicamente avanzati è di fondamentale importanza per avviare politiche efficaci, per suscitare una maggiore responsabilità sociale e per un utilizzo più mirato delle risorse.
 
L’attuale crisi finanziaria ha messo ancora di più in evidenza quanto un monitoraggio tempestivo e dati certi sarebbero importanti per valutarne la portata e le conseguenze proprio per la popolazione piú vulnerabile, in primo luogo i bambini e gli adolescenti.
 
Attraverso una prospettiva classica, il tasso di povertà è definito come la percentuale di bambini e adolescenti che vive sotto la “soglia di povertà” nazionale - definita come il 50% del reddito mediano disponibile delle famiglie. Tuttavia, il tentativo della Report Card è di fornire una visione più ampia delle condizioni di vita dei minorenni nelle economie avanzate, introducendo un altro concetto di povertà.

Sulla base dei dati EU-SILC del 2009 [Si tratta del primo tentativo di analizzare i dati sul benessere dei  bambini e degli adolescenti raccolti nel corso di un ‘indagine più ampia dell'Unione Europea sui redditi e sulle condizioni di vita di 125.000 famiglie] l'UNICEF ha infatti costruito un indice di deprivazione materiale che definisce un minorenne (di età compresa tra 1 e 16 anni) come deprivato quando non ha accesso a due o più beni, servizi  o attività individuati come fondamentali per il suo benessere. 
 
L'indice di deprivazione non è solo un riflesso del livello globale di sviluppo o di ricchezza di un paese. Per esempio, Belgio, Danimarca, Germania e Svezia sono tutti più o meno allo stesso livello di sviluppo economico e di reddito pro capite. Ma la Danimarca e la Svezia hanno un tasso molto più basso di povertà tra i bambini e gli adolescenti rispetto al Belgio e alla Germania. Così come alcuni paesi, a parità di risorse, dispongono di migliori misure di protezione dei minori più poveri degli altri.

L'indagine Report Card del 2012 sostiene che, anche quando le condizioni economiche sono incerte, investire nella protezione e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti è non solo eticamente corretto, ma anche vantaggioso in termini economici e sociali.
 
Lasciare che i minorenni crescano in condizioni di povertà comporta svantaggi personali per il bambino e alti costi sociali ed economici futuri in termini di salute e sicurezza sociale.

Il ruolo della politica

Il tasso di povertà tra i bambini e gli adolescenti è tra i più importanti indicatori di salute e benessere di una società, anzi l'impegno a proteggere i minori dalla povertà è il segno distintivo di una società civile. I tassi di deprivazione materiale nei paesi industrializzati dovrebbero essere prossimi allo zero, ma in pratica solo Danimarca, Finlandia, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia hanno valori al di sotto del 3 per cento.

Essere figlio di un single disoccupato o avere genitori poco istruiti, o appartenere a una famiglia di migranti, non devono necessariamente essere cause di deprivazione in sé: lo diventano se misure e politiche di governo atte a proteggere da potenziali condizioni di rischio risultano inappropriate o scarse.

I bambini e gli adolescenti soffrono a causa di decisioni politiche inadeguate che si sommano al loro stato di povertà. Soffrono perché questo connubio determina conseguenze che vanno dalla compromissione del loro sviluppo cognitivo a un aumento dei problemi comportamentali, da scarsa salute fisica a rendimento scolastico insufficiente.
 
Come riportato nelle precedenti Report Card [cfr. l'edizione 2010 e l'edizione 2008] la povertà tra i bambini e gli adolescenti ha spesso un effetto trainante sulla disuguaglianza e sull'esclusione nella società nel suo insieme: minori competenze e scarse aspirazioni si traducono spesso in gravidanze in età adolescenziale e a maggiori possibilità di consumo di droghe e alcol.

E possibile proteggere i bambini e gli adolescenti più vulnerabili con le giuste politiche anche in tempi di difficoltà economiche, ma la mancanza di dati affidabili e interventi tempestivi implica che i governi, le istituzioni e le società non possono rispondere alla povertà dei minorenni altrettanto bene o altrettanto rapidamente di come avrebbero potuto o dovuto fare.


27/05/2012

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