Intesa tra Regione Liguria e UNICEF per promuovere l'allattamento materno

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05/05/2016

6 maggio 2016 - È stato firmato questa mattina a Genova il Protocollo d’intesa tra Regione Liguria e UNICEF Italia su "protezione, promozione e sostegno all'allattamento materno". Il Protocollo è stato sottoscritto dalla vicepresidente e assessore regionale alla Salute Sonia Viale e dal Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera

Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il presidente del Comitato regionale per l'UNICEF della Liguria Franco Cirio, la coordinatrice del programma UNICEF "Insieme per l’allattamento: ospedali e comunità amici dei bambini” Elise Chapin e rappresentanti del mondo dell’associazionismo.

II protocollo sottoscritto oggi prevede:
  • la diffusione e il sostegno alla partecipazione delle strutture sanitarie  e socio-sanitarie all'iniziativa dell’UNICEF "Insieme per l’Allattamento”
  • lo sviluppo delle competenze degli operatori sanitari coinvolti nel percorso nascita
  • l’attivazione di un osservatorio regionale sull'allattamento per valorizzare le iniziative già presenti sul territorio
  • la promozione della conoscenza e del rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno
  • la creazione di “Baby Pit Stop”, spazi dedicati alle mamme e ai loro bambini per poter allattare in un ambiente sicuro e confortevole.

L’iniziativa internazionale “Baby Friendly Hospital" (in Italia: Ospedali Amici dei Bambini) è stata lanciata nel 1991 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'UNICEF per assicurare che tutti gli ospedali accolgano nel miglior modo possibile i neonati e divengano centri di sostegno per l’allattamento materno.
 
Dal lancio dell’iniziativa ad oggi, l’UNICEF stima che gli ospedali riconosciuti nel mondo siano più di 23.000, sparsi in oltre 150 Stati.
 
Promuovere, proteggere e sostenere l’allattamento materno è un obiettivo di salute che deve impegnare le strutture e gli operatori sanitari, ma sempre di più coinvolgere l’intero tessuto sociale, famiglie, gruppi di volontariato, il mondo dell’istruzione e dell’informazione, i soggetti politici e l’intera comunità.
 

05/05/2016

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