I benefici sociali dell'allattamento materno

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16/11/2009

L'allattamento materno comporta benefici diretti per le mamme e per i loro bambini, ma anche importanti vantaggi sociali.

Nei Paesi in via di sviluppo, promuovere l'allattamento materno porta con sé miglioramenti a lungo termine per la famiglia e per l'intera comunità.

Meno noti, ma sempre di grande importanza, sono i numerosi benefici che questa pratica può recare anche in un paese industrializzato, come l'Italia.

Tanta salute in più

L'allattamento materno diminuisce il rischio di diarrea e di infezioni alle vie respiratorie, poiché evita che il bambino venga a contatto con i germi che infettano gli strumenti non perfettamente sterilizzati per l'allattamento artificiale. Proteggere il bambino da queste malattie significa salvare milioni di vite ogni anno nel mondo.

Le infezioni veicolate dall'acqua impura rappresentano le principali cause di morte entro il primo anno di vita nei paesi in via di sviluppo, dove le condizioni igieniche sono spesso gravemente carenti, ma fanno vittime anche nei paesi sviluppati.

Nessuna società può costruirsi un sano sviluppo senza prima proteggere e garantire la crescita dei suoi soggetti più vulnerabili.

Meno spese per la famiglia

L'allattamento al seno consente di risparmiare, poiché elimina alla radice le spese per il latte in polvere, che incidono pesantemente sui bilanci della grande maggioranza delle famiglie che vivono nel mondo in via di sviluppo.

Anche in Italia si assiste alla deprecabile promozione gratuita dei surrogati del latte materno. Nonostante la legge vieti tale pratica, le principali aziende produttrici di alimenti per la prima infanzia continuano spesso a donare campioni di sostituti del latte materno agli ospedali.

Se il bambino viene allattato artificialmente, la sua capacità di suzione diminuisce, e di conseguenza in breve tempo cesserà anche la produzione di latte da parte della madre.

Questa spirale porta unicamente a grandi guadagni per le aziende, che si assicurano un nuovo cliente per almeno sei mesi, mentre le madri si trovano costrette a continuare ad acquistare questi prodotti e vengono private della libertà di scelta nell'alimentazione del neonato.
 

Un taglio alle spese mediche

L'allattamento materno riduce le spese statali e delle singole famiglie.
L'importazione del latte in polvere obbliga i paesi in via di sviluppo a dare fondo alle loro limitate riserve valutarie, che potrebbero invece essere utilizzate per altre priorità.

Anche nei paesi sviluppati i costi per lo Stato sono consistenti: per esempio, uno studio realizzato dall'Università di Amsterdam ha rilevato che un incremento del 5% nel tasso di diffusione dell'allattamento materno in Olanda permette di risparmiare ogni anno ben 850.000 dollari.

Allattare al seno fa bene... anche all'ambiente!

 
In alcune regioni del mondo caratterizzate da grande povertà l'allattamento permette di preservare risorse preziose, come l'acqua salubre, il combustibile e il tempo.

Per nutrire un bambino con i sostituti del latte materno servono tre litri d'acqua al giorno (uno da mescolarsi con il latte in polvere e due per sterilizzare biberon e tettarelle). Per far bollire l'acqua una volta al giorno su un forno a legna, occorrono circa 73 kg. di legna all'anno.
 

Meno nascite e più distanziate

 
In zone di forte povertà o dove ragioni religiose e culturali vietano l'uso di contraccettivi l'allattamento al seno, ritardando il ritorno del ciclo mestruale, offre una protezione anticoncezionale superiore al 98% nei primi mesi dopo il parto.

A differenza di molti metodi anticoncezionali, l'allattamento al seno è accettato da tutte le religioni.

16/11/2009

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