L'impatto dell'HIV/AIDS sull'infanzia

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16/11/2009

Un neonato in braccio alla mamma, sieropositiva, in un ospedale a Bangalore (India)
Un neonato in braccio alla mamma, sieropositiva, in un ospedale a Bangalore (India) - UNICEF/HQ04-1220/A.Vitale

L'HIV/AIDS sta provocando un terribile carico di sofferenze per l'intera umanità, facendo più vittime di tutte le guerre in corso e riportando molti Stati indietro di decenni lungo il sentiero dello sviluppo.

Attualmente l'HIV/AIDS è la quarta causa di mortalità a livello planetario, e la prima in assoluto nel continente africano. Dai primi casi individuati alla fine degli anni Settanta a oggi, oltre 23 milioni di persone sono morte per colpa della malattia, e le stime prevedono che questa cifra raddoppierà di qui al 2010.

A quell'epoca, se non vi sarà stata un'efficace azione della comunità internazionale, negli Stati più colpiti dall'epidemia si avranno tassi di mortalità infantile due volte più alti rispetto a quelli odierni e i sistemi educativi e sanitari saranno ridotti allo stremo.

L'HIV/AIDS è una malattia dal volto sempre più giovane. Sin dal 2002, almeno metà dei 5 milioni di nuovi casi di infezione che si verificano ogni anno nel mondo riguardano persone con età inferiore a 25 anni. Una persona sieropositiva su tre ha meno di 25 anni, e fra i giovani sieropositivi due terzi sono ragazze, segno di una loro sproporzionata vulnerabilità.

Si contano attualmente nel mondo 15 milioni di bambini e ragazzi resi orfani di uno o entrambi i genitori dall'AIDS, per nove decimi concentrati nell'Africa subsahariana. Il loro numero potrebbe salire a 25 milioni di qui al 2010.

Ogni giorno quasi 2.000 bambini nascono sieropositivi per contagio da parte materna durante la gravidanza, il parto o l'allattamento al seno.

Le statistiche attuali e gli scenari futuri appaiono spaventosi, ma questa tendenza al peggioramento può ancora essere vinta, con un impegno deciso e concertato da parte della comunità internazionale.

Mentre prosegue la difficile ricerca di un vaccino, si possono salvare milioni di vite con la prevenzione della trasmissione madre-figlio del virus, estendendo l'accesso ai farmaci e ai test per l'HIV, potenziando i servizi sanitari di base e diffondendo messaggi di prevenzione fra i giovani.

Al tempo stesso, si possono alleviare ingiuste sofferenze garantendo assistenza ai bambini rimasti orfani, combattendo la discriminazione nei confronti delle persone malate e sostenendo economicamente le comunità più duramente colpite.

Questo è ciò che l'UNICEF sta facendo, insieme alle organizzazioni partner e con il preziosissimo sostegno di milioni di donatori in tutto il mondo.

16/11/2009

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