Pakistan, i leader religiosi alleati nella battaglia finale contro la polio

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13/05/2012

Il sermone di un imam è quanto serve per cambiare i preconcetti sui vaccini antipolio in alcune comunità rurali della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel Nord-ovest del Pakistan.

Un breve discorso da parte del leader religioso rassicura tutti che nessun danno sanitario, sociale o religioso può venire dal vaccino.

«Per alcuni la visita dell'imam è sufficiente» ci dice Maulana Mohammad Asim, l'imam che dirige la scuola e la moschea "Idara-e-Taleem-ul-Quran" a Pakha Ghulam, uno sherwam (comunità ruale) nei dintorni della città di Peshawar.

«Se il Paese può beneficiare dei nostri servizi, e se l'enorme quantità di fondi che il governo e i suoi partner spendono per l'eradicazione della polio è in grado di controllare la diffusione della malattia, la poliomielite potrebbe essere eliminata e i bambini essere salvati dal rischio di rimanere handicappati. Perché non dovremmo svolgere il nostro ruolo in questa campagna?» aggiunge.
 

Il ritorno dell'epidemia

Il Pakistan è uno dei tre soli Stati al mondo in cui la polio rimane endemica: qui si verifica circa il 30% dei casi globali di polio (198 nel 2011, in aumento rispetto ai 144 casi del 2010). Dall’inizio del 2012 si sono registrati già 15 casi.

Tuttavia, il dato è calato drasticamente rispetto ai primi anni ‘90, quando i casi registrati erano circa 20.000 all'anno. Grazie agli sforzi congiunti tra il Governo di Islamabad e i partner della Polio Global Eradication Initiative (Iniziativa per l’eradicazione globale della polio, la partnership mondiale di cui l'UNICEF è tra i fondatori) il dato è sceso a 27 casi nel 2005. 

Purtroppo, negli ultimi anni il numero di casi di polio ha cominciato ad aumentare in modo allarmante.

Per contrastare la nuova epidemia, nel 2011 il governo del Pakistan ha lanciato un Piano nazionale d'azione di emergenza. L’UNICEF, l’OMS e le altre organizzazioni partner, tra cui diversi governi e donatori internazionali, stanno adottando un nuovo approccio per l'eliminazione della polio, che prevede il coinvolgimento dei leader religiosi nel processo di sensibilizzazione delle comunità sull'importanza e sull'efficacia della vaccinazione contro la polio.

Quando i leader religiosi entrano in campo

In molte aree di Khyber Pakhtunkhwa, il credo religioso e le appartenenze politiche influenzano l'opinione pubblica. L'imam della moschea locale è considerato una fonte sicura di saggezza religiosa e culturale, ed è considerato una guida per le decisioni su questioni controverse.
 
L’imam Asim è ben consapevole dei preconcetti sui vaccini antipolio diffusi tra alcune comunità e famiglie della sua zona.
 
Per dissipare queste idee e sostenere le Giornate nazionali di vaccinazione, durante il sermone del venerdì l’imam sottolinea l'importanza di far somministrare le gocce di vaccino antipolio a tutti i bambini sotto i 5 anni. «Cerchiamo di presentare il nostro punto di vista alle persone in modo convincente durante la preghiera del venerdì e in altri momenti di preghiera» ci dice. 
 
Nella vicina comunità di Pajagai Maulana, Abdul Karim, capo della Madrassa-e-Islamia, una scuola coranica, è un ardente sostenitore della campagna per l'eradicazione della polio e ha svolto un ruolo importante nell’incoraggiare le famiglie a far vaccinare i loro figli. 
 

Una percezione differente

Gli sforzi dei leader religiosi nei dintorni di Peshawar hanno avuto un impatto importante.
 
A Fakirkale, una località di Pajagai, un team di vaccinatori guidato da un'operatrice sanitaria locale ha vaccinato i bambini casa per casa. Molte famiglie erano ben favorevoli a far vaccinare i loro figli. 

A ogni bambino vaccinato è stata fatta una macchia di inchiostro sulla mano. Inoltre l’operatrice ha registrato nomi, indirizzo e numero dei bambini vaccinati in ogni famiglia e ha segnato il portone di casa con del gesso, per mantenere una traccia delle vaccinazioni effettuate.
 
«All'inizio, quando le nostre operatrici erano andate in quella zona avevano dovuto affrontare molta resistenza» racconta il dottor Noor Khan, medico dell'ambulatorio di Fakirkale. «Adesso, grazie agli sforzi del personale sanitario, dell'UNICEF, dell'OMS e degli ulema [ i leader religiosi] la percezione della gente è cambiata».
 
L'UNICEF continua a svolgere un ruolo di primo piano, coinvolgendo i leader religiosi e valorizzando la loro influenza per educare le comunità sulla polio e sulla sua prevenzione. 

In collaborazione con il Ministero pakistano per gli Affari religiosi, l'UNICEF e le organizzazioni partner hanno organizzato in tutto il Paese sessioni informative destinate agli studenti di religione di tutte le correnti, con l'obiettivo di assicurarsi il loro appoggio incondizionato alla lotta per l'eradicazione della polio in Pakistan.

13/05/2012

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