Aiuti UNICEF per 30.000 bambini profughi dalla Siria

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01/07/2012

L'UNICEF lancia un appello urgente per 14,4 milioni di dollari necessari per far fronte alle necessità di un numero crescente di bambini e adolescenti profughi dalla Siria.

Finora sono 86.000 i siriani registrati come rifugiati in quattro Stati: metà di essi sono bambini e adolescenti sotto i 18 anni.  

Il Piano di risposta regionale alla crisi siriana, coordinato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) prevede che il totale dei rifugiati salirà a ben 185.000 entro dicembre 2012

Circa 90.000 di questi rifugiati (il triplo rispetto alle previsioni di alcuni mesi fa) saranno bambini con specifici bisogni, che  l'UNICEF deve raggiungere entro dicembre con vaccini, istruzione, protezione, acqua potabile e servizi igienici.

Il nuovo Piano di risposta, lanciato ieri a Ginevra in occasione del Forum umanitario sulla Siria, delinea una più vasta risposta umanitaria in favore dei bambini e delle famiglie siriane rifugiatesi in Turchia, Giordania, Libano e Iraq.

L'UNICEF e i suoi partner - compresi i Governi dei 4 Stati che ospitano profughi siriani e le Organizzazioni non governative (ONG) impegnate sul campo -  hanno finora garantito una risposta  efficace, pur affrontando una situazione in rapida evoluzione. 

Si stima che nei quattro Stati citati siano stati raggiunti finora con aiuti di prima necessità circa 30.000 bambini siriani rifugiati.

Per quanto concerne l'istruzione, l'UNICEF ha aiutato i bambini ad integrarsi ove possibile nelle scuole pubbliche dei Paesi ospitanti, come in Giordania, dove l’accesso è gratuito. 

L'UNICEF sta anche organizzando corsi di recupero, laddove necessario, fornendo a  tutti i bambini che ne hanno bisogno zainetti, divise scolastiche e altri materiali didattici. Nella sola Giordania, grazie al sostegno del governo di Amman, l'UNICEF ha dato la possibilità di andare a scuola a 16.500 tra bambini e familiari.

L'UNICEF ha risposto alle necessità urgenti di protezione per le donne e i minori, promuovendo diversi "Spazi a misura di bambino", luoghi in cui si garantiscono sicurezza, protezione, possibilità di recuperare gli studi e svolgere attività formative.
 
In questi spazi, operatori sanitari e assistenti sociali offrono anche counselling e sostegno psicologico e sociale. In Libano e in Giordania, i giovanissimi rifugiati beneficiano anche delle cure offerte da un'ampia rete di servizi sociali che si occupano di prevenire abusi e promuovere l'autodifesa delle donne.
 
Nelle aree di transito nelle quali si concentrano i rifugiati, l'UNICEF ha assistito oltre 7.000 profughi siriani con acqua, servizi igienici e sanitari, inclusi l'educazione all'igiene e lo smaltimento di rifiuti. Poiché il costo della fornitura, del trasporto e dello stoccaggio dell'acqua potabile è alto, e il fabbisogno idrico crescerà nel periodo estivo, questo è un settore di intervento che ha urgente bisogno di essere potenziato.

I fondi richiesti dall'UNICEF nel quadro del con il nuovo Piano di risposta per l'emergenza in Siria ammontano a poco oltre 20 milioni di dollari, dei quali fino ad oggi sono stati donati soltanto il 28% (5,5 milioni di dollari).

«L'UNICEF ha urgente bisogno di ulteriori finanziamenti per poter continuare a portare avanti e ad espandere il suo programma di aiuti per tutti i bambini siriani in difficoltà. Per questo, anche l’UNICEF Italia si sta mobilitando a favore dei piccoli rifugiati siriani. Non possiamo dimenticarli», ha affermato Giacomo Guerrera, presidente dell'UNICEF Italia.

01/07/2012

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