Mutilazioni genitali femminili, le nuove generazioni sono più protette

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05/02/2013

Secondo i nuovi dati della Nazioni Unite, pubblicati in occasione della Giornata Internazionale - Tolleranza Zero per le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), il numero delle ragazze vittime di questa pratica, che mette in serio pericolo la loro vita, è diminuito. 

I dati mostrano che le MGF sono sempre meno diffuse a livello globale e che le nuove generazioni sono meno vulnerabili.

Nei 29 paesi dell'Africa e del Medio Oriente in cui la pratica delle FGM è maggiormente concentrata, in media  il 36% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni  ha subito mutilazione rispetto ad una stima del 53% circa fra le donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni. 

In alcuni Paesi il calo è stato molto rilevante: in Kenya, per esempio, fra le donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni la probabilità di avere subito una mutilazione è tre volte più alta rispetto alle ragazze tra i 15 e i 19 anni. 

«Questo risultato dimostra che è possibile porre fine alle MGF», ha dichiarato il Direttore dell'UNICEF Anthony Lake. «Le MGF sono una pratica sbagluata e noi possiamo e dobbiamo porvi  fine per aiutare milioni di ragazze e donne a condurre una vita più sana.»

Le recenti stime prodotte dall'UNICEF mostrano che almeno 120 milioni di ragazze e donne hanno subito mutilazioni genitali nei 29 Stati in cui la pratica è maggiormente in uso. 

Alla luce delle tendenze attuali, ben 30 milioni di bambine e ragazze di età inferiore ai 15 anni possono essere ancora considerate a rischio di subire tale pratica. 

Il programma congiunto del Fondo delle Nazioni Unite per le Popolazioni (UNFPA) e dell'UNICEF sulle MGF sta facendo notevoli progressi per aumentare la prevenzione tra le ragazze e le generazioni future affinché non siano esposte al rischio di mutilazioni.

Le nuove stime arrivano in seguito all'adozione unanime da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Risoluzione del dicembre 2012 con la quale gli Stati membri sono stati invitati a intensificare gli impegni verso la completa eliminazione delle MGF.

Da quando il programma congiunto UNFPA-UNICEF sulle mutilazioni genitali femminili è stato istituito (2008), circa 10.000 comunità in 15 Stati, equivalenti a quasi 8 milioni di persone, hanno posto fine alla pratica. 

L'anno scorso un totale di 1.775 comunità in tutta l'Africa hanno dichiarato pubblicamente il loro impegno a porre fine alle FGM.
 

Cambia la cultura, ma servono investimenti

Anche nei paesi in cui la pratica è maggiormente in uso, gli atteggiamenti stanno cambiando. In Egitto, per esempio, dove circa il 90% delle ragazze e delle donne hanno subito mutilazioni genitali, la percentuale di donne tra i 15 e i 49 anni che sono (o sono state) sposate che ritengono che le MGF dovrebbero cessare è raddoppiata tra il 1995 e il 2008, passando dal 13% al 28% .

«Rendere le donne e le ragazze più consapevoli è la chiave per rompere il ciclo di violenze e discriminazioni e per la promozione e la protezione dei diritti umani, compresi la salute sessuale e riproduttiva e i diritti alla riproduzione» ha dichiarato Babatunde Osotimehin, Direttore generale dell'UNFPA. «Lavorando con i governi e con la società civile per porre fine alle mutilazioni genitali, l'UNFPA e l'UNICEF  hanno realizzato con successo un approccio attento alle culture e basato sui diritti umani.»

I Direttori  di UNFPA e UNICEF hanno osservato che, se la volontà politica espressa nella risoluzione dell'Assemblea Generale si tradurrà in investimenti concreti, le MGF - una grave violazione dei diritti delle bambine e delle donne – potrebbero diventare un ricordo del passato. 

Le loro dichiarazioni hanno riecheggiato l'appello della citata Risoluzione dell'Assemblea Generale, per un approccio coordinato che promuova un cambiamento sociale a livello comunitario, nazionale, regionale e internazionale.

Una raccolta completa e analisi dei dati rappresentativi a livello nazionale in materia di MGF sarà pubblicata dall'UNICEF a metà del 2013: tale indagine fornirà anche una valutazione globale della diffusione e delle tendenze, nonché le statistiche a livello nazionale e regionale.

05/02/2013

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