Inondazioni in Myanmar, aiuti UNICEF per i bambini

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07/08/2015

Ultimo aggiornamento: 8 agosto 2015 – L’UNICEF lancia l'allarme per i bambini del Myanmar (ex Birmania) che si trovano a fronteggiare una “doppia catastrofe”: le inondazioni che in questi giorni si aggiungono alle diffuse condizioni di povertà, alle violenze e ai conflitti.

Secondo il bilancio più aggiornato, 88 persone sono morte e 320.000 in tutto il paese hanno bisogno urgente di assistenza umanitaria. Fra loro, 112.000 sono i bambini.

Ben 12 delle 14 regioni del Myanmar sono state colpite dalle piogge torrenziali. Il governo ha dichiarato lo stato di calamità naturale nelle regioni di Chin, Magwe, Sagaing e Rakhine.

Le informazioni sul numero di persone colpite nelle regioni maggiormente coinvolte, fra cui Rakhine, sono ancora limitate. I team degli osservatori non hanno potuto raggiungere tutti i distretti a causa di allagamenti, interruzioni stradali e frane.

«Le inondazioni hanno gravi conseguenze soprattutto per i bambini appartenenti a famiglie già molto vulnerabili, come quelle che vivono in accampamenti nello stato di Rakhine» ha dichiarato la vice-rappresentante dell’UNICEF in Myanmar Shalini Bahuguna. «Oltre all'impatto immediato, le inondazioni hanno conseguenze di più lungo periodo sui mezzi di sussistenza di queste famiglie

 

L'UNICEF in azione per i bambini di Myanmar


Il governo di Myanmar sta coordinando gli interventi: l’UNICEF e le altre agenzie delle Nazioni Unite stanno lavorando a stretto contatto con le autorità del Paese per identificare i bisogni urgenti dei bambini e garantire loro il necessario supporto.

L’UNICEF ha impiegato team di valutatori, nelle aree colpite già rggiungibili, per stimare le necessità più urgenti di bambini e famiglie
in termini di acqua potabile, igiene, cure mediche e alimentazione.

Finora, l'UNICEF ha inviato nel paese:
  • 860.000 compresse per la potabilizzazione dell'acqua sufficienti per le necessità di 57.000 persone per 15 giorni
  • 6.000 kit igienici, sufficienti per circa 30.000 persone
  • 40 kit per allestire "Spazi a misura di bambino" (ambienti protetti per l'infanzia, sperimentati con successo in numerose crisi umanitarie)
  • 150 kit per la protezione dell'infanzia

Nello stato di Chin, particolarmente colpito e isolato, l'UNICEF sta distribuendo micronutrienti per bambini e installando latrine di emergenza ricorrendo a materiali reperibili in loco.

«L’UNICEF ha già gesttito la distribuzione di compresse per la potabilizzazione dell’acqua e kit igienici per le famiglie» ha continuato Shalini Bahuguna. «Stiamo cooperando con il governo per far arrivare alle comunità locali, attraverso la radio, messaggi di pubblica utilità su come prevenire la diffusione di malattie veicolate dall’acqua impura

Il Myanmar è uno Stato soggetto a disastri naturali quali inondazioni, cicloni e terremoti. Occorre che siano investite molte più risorse per preparare la popolazione alle calamità naturali e migliorare la capacità di risposta e resilienza da parte delle comunità locali.

Le aree più duramente colpite dalle inondazioni sono le regioni più povere, in
un paese dove circa il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà (2 dollari al giorno), e dove i bambini rappresentano il 34% della popolazione.

Nello stato di Rakhine, 140.000 bambini sfollati e le loro famiglie vivono in accampamenti particolarmente vulnerabili.

In questi campi di accoglienza rifugi, servizi igienici e sistemi per lo smaltimento dei rifiuti, spazi educativi e altre strutture erano state costruite per usi di breve periodo: si teme che siano stati gravi i danni provocqti delle piogge torrenziali e dai forti venti.

All’inizio del 2015 l’UNICEF aveva presentato alla comunità internazionale un appello umanitario da 24,9 milioni di dollari, somma stimata necessaria per aiutare i bambini vittime delle violente tensioni e conflitti armati in corso nello stato di Rakhine. Fino a oggi è stato donato poco più di un quinto della somma - 5,6 milioni di dollari - con un ammanco di 19,3 milioni.

«L’impatto di queste inondazioni ha reso il bisogno di fondi, soprattutto per le famiglie sfollate e vulnerabili, ancora più urgente» ha concluso la vice-rappresentante dell'UNICEF nel paese. «I bambini più poveri e le loro famiglie saranno i più duramente colpiti, e noi dobbiamo contribuire a costruire la loro resilienza così che possano affrontare questo tipo di crisi

 

 

07/08/2015

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