Bambini migranti e rifugiati, UNICEF: da Europa più azioni condivise e equa ripartizione degli oneri

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04/09/2015

5 settembre 2015 – L’Europa ha una piccola finestra di opportunità, prima dell’avvento dell’inverno, per proteggere e prendersi cura delle decine di migliaia di bambini che cercano rifugio. 

Circa un quarto delle persone che quest'anno hanno cercato asilo in Europa sono minori. Oltre 106.000 bambini hanno richiesto asilo nei paesi europei nella prima metà del 2015, ben il 75% in più rispetto al 2014.

Molti dei bambini migranti e rifugiati in Europa stanno vivendo in condizioni inadeguate e di sovraffollamento, con rischi di subire violenze, sfruttamento e abusi. Molti sono costretti a dormire all'addiaccio e con l’arrivo dell’inverno, la salute dei più piccoli è particolarmente a rischio di malattie da raffreddamento, come la polmonite.

Soltanto se realizzeremo adesso azioni congiunte per accogliere e proteggere questi bambini potremo prevenire decessi e sofferenze nei prossimi mesi.

Con l’aumentare del numero dei bambini che affrontano pericolosi viaggi verso e attraverso l’Europa, è essenziale un’azione congiunta e una equa divisione delle responsabilità fra gli Stati membri dell’Unione Europea.

In particolare, devono essere previste alcune misure di salvaguardia immediate per i bambini e per le loro famiglie:
  • strutture di accoglienza protette e adeguate all'arrivo dei bambini, con accesso alle cure sanitarie, al sostegno psicologico, alle attività ricreative e all'istruzione 
  • un maggior numero di luoghi di ricollocamento in Europa e visti umanitari per i bambini e per le loro famiglie. La valutazione delle richieste di asilo deve essere tempestiva e sempre orientata a garantire il superiore interesse del bambino
  • tn maggiore impegno per il ricollocamento dei rifugiati che provengono da paesi in guerra, al fine di ridurre la probabilità che essi facciano ricorso a rotte pericolose e finiscano prede dei trafficanti di esseri umani
  • intensificare le operazioni di ricerca e salvataggio delle persone, in mare e sulla terraferma
  • accelerare gli interventi di ricongiungimento familiare per i bambini rimasti separati dalle famiglie e non accompagnati
  • garantire un numero adeguato di personale qualificato nell'ambito della protezione dell’infanzia, per prendersi cura e fornire consulenza ai bambini e alle famiglie.

Tali misure di protezione discendono dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che prevede la protezione di tutti i bambini che si trovino al di fuori dei loro paesi, in mare, sulla terraferma o sulle coste dei paesi di destinazione.

L’UNICEF fa urgente appello alla comunità internazionale affinché affronti le cause alla radice di questo enorme movimento di minori disperati, con un impegno diplomatico più deciso per porre fine ai conflitti e per fornire il necessario sostegno umanitario e allo sviluppo nei Paesi di origine.

04/09/2015

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