Bambine, il tempo della protezione: un reportage dal Bangladesh - 1

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06/01/2016

Dal 22 al 27 novembre 2015 abbiamo visitato i progetti di protezione dell'infanzia condotti dall'UNICEF in Bangladesh. Alla missione hanno preso parte lo scrittore e giornalista Adriano Sofri, la fotografa Neige De Benedetti, la videomaker Claudia Amico e Patrizia Paternò, responsabile Brand, Contenuti e Pianificazione Media dell'UNICEF Italia, autrice di questo reportage.


Vivere (in tanti) su un fazzoletto di terra 

Dacca, Bangladesh, novembre 2015 - Da lontano la povertà si può immaginare. Ma sempre in difetto. Da vicino talvolta si nasconde. In una baraccopoli di lamiere diventa inequivocabile.

Nello slum di Korail vivono 600mila anime, rendendolo uno dei più grandi slum del mondo. Lamiere ondulate che si estendono a dismisura all’interno di Dacca, la capitale del Bangladesh.

Lo slum di Korail a Dacca, capitale del Bangladesh - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015
Lo slum di Korail a Dacca, capitale del Bangladesh - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015

 

Ci sono fogne a cielo aperto e nugoli di bambini di tutte le età in ciabattine o scalzi, che si divertono aggrappandosi dietro al camioncino di turno in circolazione nelle strade terrose dello slum. Vorresti tirarli giù prima che scivolino sotto le ruote. Sembra una probabilità non troppo fittizia.

È fine novembre e in Bangladesh è finita da poco la stagione dei monsoni. Così il primo pensiero mentre ci addentriamo tra le baracche è immaginare questo luogo sommerso dall'acqua. Nel migliore dei casi basta una pioggia abbondante, nel peggiore un’alluvione o un ciclone di quelli che non lasciano scampo.

È inevitabile pensarlo mentre a Parigi – da qui è l’Europa l’altra parte del mondo – i grandi della Terra danno avvio alla Conferenza sui cambiamenti climatici. In questo paese è facile comprendere, per una volta senza filtri, che i rischi maggiori connessi ai mutamenti climatici ricadono tragicamente sui più poveri. 

 

Nelle strade di Dacca - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015
Nelle strade di Dacca - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015


Dei 530 milioni di bambini che vivono in zone del mondo minacciate da inondazioni, oltre 300 milioni vivono in paesi a elevata incidenza di povertà. Solo in Bangladesh ce ne sono 62 milioni.

Se si escludono i rilievi montuosi al confine con il Myanmar, il paese è quasi totalmente pianeggiante. Qui il Gange e il Brahmaputra si fondono in un unico fiume che scorrendo verso il golfo del Bengala crea la più grande area deltizia del pianeta

Quasi tutto il territorio è appena al di sopra del livello del mare ed è per questo che tutta l’area è costantemente esposta a devastanti inondazioni.

La densità della popolazione nello slum di Korail è altissima, come lo è a Dacca e in tutto il paese. Il Bangladesh è uno spicchio di terra, neanche la metà dell’Italia, dove vivono oltre 160 milioni di persone, che gli garantiscono uno dei primi posti tra i paesi più densamente popolati al mondo.

Non sei abbastanza preparato anche se lo hai letto. Ma lo vedi dal traffico di auto, bus e risciò, dai fiumi di persone che affollano le strade, dai rumori e dai suoni di clacson che trafiggono prepotentemente l’aria densa della città.

Nelle strade di Dacca - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015
©Neige De Benedetti per UNICEF/2015

Al contrario, lo scenario di miseria è un colpo sordo. Eppure siamo qui per testimoniare che si può combattere la povertà. 

Ci sono tanti modi per farlo, e certamente servono investimenti, tempo, fiducia e anche ostinazione. I colleghi dell’UNICEF e gli operatori sociali delle tante organizzazioni partner che lavorano con noi nel paese ci guidano per mostrarci i risultati dei progetti che anche l’Italia finanzia grazie al sostegno di tanti donatori.

 

Vita di slum a Dacca - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015
Vita di slum a Dacca - ©Neige De Benedetti per UNICEF/2015

 

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06/01/2016

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