Le 14 Madaya della Siria: così si muore di fame nelle città sotto assedio

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14/01/2016

15 gennaio 2016 – L’UNICEF accoglie positivamente l’accesso, consentito questa settimana, alla città sotto assedio di Madaya, e conferma che sono stati riscontrati numerosi casi di malnutrizione acuta tra i bambini.

Ieri i nostri operatori hanno preso parte alla seconda missione umanitaria congiunta di agenzie ONU, Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa Araba

«Siamo profondamente rattristati per la morte di Alì, un ragazzo di 16 anni affetto da una gravissima forma di malnutrizione, deceduto in un ambulatorio di Madaya di fronte ai nostri occhi» riferisce Hanaa Singer, Rappresentante UNICEF in Siria.

«Nella struttura, ridotta in pessime condizioni, al momento della nostra visita c’erano solamente due medici e due infermieri, che stanno lavorando instancabilmente.» 

Un'immagine del convoglio congiunto ONU-Croce Rossa alle porte di Madaya, giovedì 14 gennaio 2016 - ©UNICEF/UNO7489/Omar
Un'immagine del convoglio congiunto ONU-Croce Rossa alle porte di Madaya, giovedì 14 gennaio 2016 - ©UNICEF/UNO7489/Omar

 


Gli operatori dell'UNICEF e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno visitato 25 bambini sotto i 5 anni, trovandone 22 in condizioni di malnutrizione da moderata a grave. Tutti questi bambini sono ora in cura grazie agli aiuti sanitari e alimentari trasportati dal primo convoglio umanitario, lunedì scorso. 


Il team ha visitato anche 10 altri bambini di età compresa tra 6 e 18 anni, riscontrando 6 casi di malnutrizione acuta. Un diciassettenne, in imminente pericolo di vita per denutrizione, è stato trasferito d'urgenza a un ospedale più attrezzato, così come anche una donna al nono mese di gravidanza che presentava un travaglio chiuso. 

Anche se quelli che raccontiamo sono singoli episodi, e non è ancora disponibile un quadro preciso della situazione umanitaria essi rappresentano bene cosa sta avvenendo in questa città (40.000 abitanti) della Siria occidentale, ad appena un'ora di auto da Damasco, 

I team delle agenzie delle Nazioni Unite e della Croce Rossa proseguiranno le missioni di valutazione domenica, per raccogliere ulteriori informazioni. 

«Le persone che abbiamo incontrato a Madaya erano esauste e estremamente deboli. I medici erano scioccati e stressati. Lavorano senza sosta, con risorse molto limitate, per cercare di curare bambini e adulti in stato di estrema necessità. È inaccettabile che una cosa del genere avvenga nel 21° secolo» prosegue Hanaa Singer. 

Una donna in lacrime, fra i civili che attendono il permesso per evacuare Madaya - ©UNICEF/UN07229/Hussam Al Salh, WFP
Una donna in lacrime, fra i civili che attendono il permesso per evacuare Madaya - ©UNICEF/UN07229/Hussam Al Salh, WFP


I nostri operatori e quelli dell'OMS hanno lavorato con il personale sanitario per creare un centro di stabilizzazione nutrizionale e servizi terapeutici a domicilio per la cura della malnutrizione. Gli operatori sanitari hanno ricevuto una rapida formazione sui protocolli sanitari per la terapia della malnutrizione acuta grave.

«Mentre esprimiamo il nostro shock per la situazione a Madaya, non dimentichiamo che in tutta la Siria ci sono altre 14 ‘Madaya’: città in cui le diverse parti in conflitto hanno utilizzato l’assedio come tattica di guerra e a bambini e civili innocenti è stato impedito di accedere ad aiuti e servizi salvavita.»
 
Ieri, nel corso di un altro convoglio congiunto ONU-Croce Rossa, l'UNICEF ha inviato 10 camion di aiuti in due altre città assediate e rese finalmente raggiungibili grazie al corridoio umanitario appena aperto: Foah e Kefraya. Sono circa 6.000 i bambini intrappolati in queste località che beneficiano di questo intervento.

L'UNICEF ribadisce il suo appello a tutte le parti in conflitto affinché sia tolto l'assedio alle comunità e sia concesso un accesso umanitario incondizionato e continuo per permettere agli operatori di effettuare valutazioni sulla condizioni di salute, nutrizione e sugli altri bisogni urgenti, fornire terapie sanitarie e nutrizionali, ed evacuare rapidamente donne e bambini in condizioni critiche.
Documenti disponibili

Aiuti UNICEF nelle città assediatepdf / 421 kb

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14/01/2016

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