Il riscatto di Adriana

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22/09/2016

23 Settembre 2016 - A volte lo sport ha il potere di dare un nuovo senso alla vita delle persone, soprattutto per quelle disabili che nelle attività sportive ritrovano la voglia di vivere e la capacità di poter sfidare l’impossibile proprio come ha fatto Adriana in Brasile, una ragazza di 14 anni.

Adriana vive con la sua famiglia in uno dei quartieri più poveri alla periferia di Belen nello stato di Parà e nonostante la prognosi della malattia, una paralisi cerebrale, diagnosticata quando aveva 7 mesi, che non le avrebbe permesso di camminare e complicata dalla mancanza di cure specialistiche, non si è data per vinta e adesso riesce comunque a compiere molti gesti quotidiani da sola:

«Ho una vita normale, gioco, vado a scuola, aiuto la mamma e faccio sport, ho solo difficoltà a tenere alcuni oggetti con la mano sinistra», ci dice.


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© UNICEF/UN031700/Borba

Proprio lo sport è stata l’arma vincente a cui si è avvicinata due anni fa e con il passare del tempo, l’allenamento e la costanza hanno rinforzato il suo corpo, permettendole di muoversi, di parlare con fiducia superando la timidezza; la stessa fiducia che poi le ha dato il potere di stare bene con se stessa.

Naturalmente, oltre a questi risultati sono arrivate anche delle medaglie vinte nel salto in lungo e nel getto del peso che le hanno dato grandi soddisfazioni e il sogno di poter partecipare in un prossimo futuro ai Giochi Paralimpici.

I suoi sogni però non si fermano soltanto allo sport, ma vorrebbe anche diventare un medico per poter aiutare i bambini con disabilità, come dice lei «come è stato fatto con me».

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© UNICEF/UN028207/Borba


Adriana è stata scelta come tedoforo e assieme ad altre due ragazze e tre ragazzi che rappresentavano l’UNICEF e i bambini del mondo, ha portato la fiamma olimpica durante la cerimonia di apertura dei giochi in Brasile.

La fiamma olimpica porta un messaggio di pace al mondo, al fine di rafforzare l'importanza di garantire i diritti di tutti i bambini, in particolare per quelli più vulnerabili, che vivono in situazioni di conflitto e di povertà.


22/09/2016

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