"Sono partito senza più guardarmi indietro"

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05/10/2017

Mi chiamo N., e vengo dal Gambia, un paese dell'Africa occidentale. 

Sono cresciuto in un piccolo villaggio nell'est del paese, in una famiglia allargata che comprendeva un papà, due mamme e diversi bambini. Anche uno dei miei zii viveva vicino a noi, e io passavo molto del mio tempo libero con lui, ascoltando le sue storie.

Andavo a scuola e avevo molti amici. Il mio migliore amico viveva proprio accanto a noi. Ricordo che mentre camminavamo per andare a scuola parlavamo molto dei nostri sogni per il futuro. Mi diceva che se fosse diventato presidente, mi avrebbe assunto come sua guardia del corpo... e io gli rispondevo che volevo diventare un uomo politico.

Quando avevo 13 anni mio padre morì per un infarto. Cinque mesi più tardi ho perso anche mia mamma, morta per complicazioni durante il parto. Anche il neonato morì con lei.

Quello fu il momento più doloroso della mia vita. Perdere quasi contemporaneamente mia madre e mio padre mi gettò in uno stato di depressione, e arrivai persino a pensare di suicidarmi.

Rimasi da mio zio per qualche mese, poi tornai nella casa paterna per incontrare i miei fratellastri e discutere dell'eredità. 

Essi si rifiutarono di condividere qualsiasi parte del patrimonio di mio papà: mi segregarono in una stanza per due giorni, senza cibo, e mi picchiarono a sangue. Una vera tortura. Fu mio zio a tirarmi fuori di lì.

Quando morì anche mio zio, mi ritrovai solo al mondo, terrorizzato. Non sapevo più cosa fare, e decisi di lasciare il Gambia per ricominciare una vita da qualche altra parte.

Avevo 15 anni quando lasciai il mio paese natale, senza una destinazione precisa in mente. Volevo soltanto andarmene. Ero davvero triste e turbato nell'abbandonare la mia casa senza sapere dove andare. 

Scelsi di partire a piedi perché non avevo nemmeno i soldi per pagare il biglietto della corriera. Tutto quello che portai con me erano un po' di vestiti e le foto di mia mamma e di mio papà.

Partii la mattina presto, alle 4, in direzione del confine. Piangevo mentre mi lasciavo il villaggio alle spalle.

Me ne andai senza guardarmi indietro. Non avrei mai immaginato cosa mi aspettava durante quel viaggio....
 
***
N. è un ragazzo gambiano arrivato in Italia a 17 anni, dopo un viaggio di 7 mesi che lo ha portato fino in Libia e poi lungo la rotta del Mediterraneo. N. ha ottenuto la protezione umanitaria e da un anno vive a Palermo, dove ha ricominciato a studiare e a ricostruirsi una vita.

Storia pubblicata in originale inglese sul blog UNICEF dedicato ai giovani "Voices Of Youth".

05/10/2017

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