Carenza di iodio, 19 milioni di neonati a rischio di danni cerebrali

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28/02/2018

1° marzo 2018 - Secondo un nuovo rapporto congiunto di UNICEF e GAIN (Global Alliance for Improved Nutrition) pubblicato oggi, quasi 19 milioni di bambini che nascono ogni anno nel mondo - il 14% delle nascite totali - sono a rischio di danni cerebrali permanenti e di avere una ridotta funzione cognitiva a causa della carenza di iodio nei primi anni di vita.
 
Oltre un quarto di questi bambini (4,3 milioni) vivono in Asia meridionale.
 
La carenza di iodio è una delle principali cause di danni cerebrali permanenti e prevenibili nel mondo: una quantità insufficiente di iodio durante la gestazione e nella prima infanzia provoca deficit neurologici e psicologici, riducendo il QI di un bambino da 8 a 10 punti.
 
Questo si traduce in un'enorme perdita nel capitale cognitivo di intere nazioni e quindi in un rallentamento del loro sviluppo socio-economico. 
 
«I nutrienti che un bambino riceve nei primi anni di vita condizionano lo sviluppo cerebrale per tutta la vita, e sono decisivi per la possibilità di un futuro prospero» sottolinea Roland Kupka, esperto di nutrizione all'UNICEF. 

«Proteggendo e sostenendo lo sviluppo dei bambini nella prima infanzia possiamo ottenere immensi risultati per i bambini nell'arco della loro vita».
 
 

Un investimento che rende 30 volte tanto

La iodurazione del sale rappresenta una spesa efficace ed economicamente vantaggiosa, che costa mediamente da 2 a 5 centesimi di dollaro all'anno per bambino.
 
Si calcola che ogni dollaro speso per la iodurazione del sale si traduca in 30 dollari di guadagno in termini di una maggiore capacità cognitiva futura.
 
Sebbene l'Asia meridionale detenga la quota maggiore di bambini a rischio per carenza di iodio a livello globale, essa è anche la regione con il secondo più alto tasso di copertura di sale iodato al mondopari all'87% della popolazione, preceduta solo dall'Estremo Oriente/Pacifico con il 91%.
 
L’Africa orientale e meridionale ha invece la copertura più bassa di sale iodato: in questa regione circa il 25% della popolazione non ne ha accesso, e questo comporta che ogni anno 3,9 milioni di neonati restino privi di protezione contro i disturbi da carenza di iodio.
 
«Lo iodio è fondamentale per lo sviluppo dell'infanzia» ribadisce Greg S. Garrett, Direttore per le politiche alimentari di GAIN.
 
«Grazie agli sforzi collettivi di governi, aziende, società civile, UNICEF, GAIN e altri partner, oggi saremmo in grado di garantire un apporto di iodio adeguato e sostenibile per tutti i bambini del mondo. Ma occorre ancora impegnarsi per porre fine alla carenza di iodio, e auspichiamo che altri si uniscano ai nostri sforzi per estendere ulteriormente la iodurazione del sale nelle zone più difficili da raggiungere».
 
I primi momenti di vita, dal concepimento fino ai 2 anni di età, sono i più critici per lo sviluppo di un bambino.
 
Nei primi mille giorni di vita, una corretta alimentazione, insieme a un ambiente protettivo e ad attività stimolanti come il gioco e l'apprendimento pre-scolare, plasmano lo sviluppo cerebrale del bambino, con effetti che dureranno per tutta la vita.
 
Il rapporto "Brighter Futures" indica misure urgenti per ridurre il rischio di menomazioni mentali nel  cervello dei bambini in crescita:
  • Integrare la iodurazione del sale nei piani nazionali per l'alimentazione e lo sviluppo cerebrale della prima infanzia
  • Coordinare i programmi nazionali di iodurazione del sale
  • Istituire sistemi di monitoraggio per identificare le popolazioni non raggiunte
  • Rafforzare i sistemi normativi per applicare la legislazione esistente in materia di iodurazione del sale
  • Riconoscere la crescente importanza degli alimenti fortificati con micronutrienti come potenziali fonti di sale iodato.
 
UNICEF e GAIN cooperano da 10 anni per affrontare i disturbi da carenza di iodio: 
  • in Europa e nell'Asia centrale l'industria ha inserito la iodurazione tra le buone pratiche di lavorazione del sale
  • in Asia orientale e nel Pacifico politiche e normative rigorose hanno contribuito a rendere il sale iodato un elemento abituale per famiglie e imprese produttrici
  • in Africa orientale e meridionale le Commissioni regionali hanno promosso la iodurazione del sale nei programmi nutrizionali nazionali
  • in Asia meridionale la iodurazione del sale ha migliorato i livelli di iodio nella popolazione. Ora l'obiettivo principale è di raggiungere la copertura universale e di rendere questa pratica sostenibile
  • nell'Africa occidentale e centrale il mutamento dei modelli commerciali ha colpito anche l'industria del sale, ma vi è stata una notevole cooperazione per armonizzare gli standard sul sale iodato
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28/02/2018

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