Potenza

Educazione emozionale con il Comitato Provinciale UNICEF nella scuola di Castelgrande

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13/11/2018

13 novembre 2018 - Arrivo nella scuola di Castelgrande qualche minuto prima delle 14,00. I ragazzi della scuola media ed elementare sono a tavola con i docenti. Qui si cucina a scuola e si sente odore di buono. Dispongo in cerchio le sedie in un’aula e i ragazzi e le ragazze della scuola media si siedono con me e le docenti Alessandra Prete, Angiolillo Maria Teresa e Maurella Maio. Comincio con loro "Non perdiamoci di vista” la proposta educativa che l’UNICEF porta in tutte le scuole d’Italia quest’anno per affrontare i temi dell’educazione all’affettività, del bullismo e del cyberbullismo.

E cominciamo a raccontarci, guardandoci negli occhi, ascoltandoci, evitando giudizi e censure. Per sciogliere il ghiaccio sono io che racconto il mio primo libro con una copertina cartonata e tanti disegni a colori che mi è stato regalato quando avevo otto anni “L’isola del tesoro” di Stevenson. E confesso le mie paure e come le ho superate. La maestra Maria Teresa fa vedere una fotografia in bianco e nero che la ritrae a Noepoli a sei anni con la sorella più piccola e dice che era una vera monella tanto che suor Crescenza del collegio “Giustino Fortunato” di Rionero minacciava sempre di mandarla a casa.

Anche i ragazzi hanno portato il giocattolo che non li lasciava mai da piccoli: un ranocchio verde, un astuccio portapenne e segnalibro, alcuni giocattoli. E confidano paure, ansie, la voglia di crescere. Tutti hanno il cellulare per i gruppi Whatsapp, le foto su Istagram, i messaggi, le password segrete, i tentativi di controllo dei genitori.

I ragazzi della pluriclasse di scuola elementare, 8 maschi, dopo avere presentato un orsacchiotto, due cani, un escavatore, raccolte di figurine, scatole magiche, un pallottoliere, confessano tutti di avere un cellulare con collegamento a internet. Lo usano per giocare a fantacalcio e non solo e vanno su internet per fare ricerche.La maestra Maria Donata Perillo racconta di un grave incidente e dell’anello rosario che porta al dito.

Con gli otto bambini della scuola dell’infanzia ci prendiamo per mano in un cerchio magico. Diciamo il nostro nome e da scatole che le mamme hanno impreziosito con nastri, disegni, pitture, viene fuori il pigiamino, la macchinina, un mini barattolo di nutella. E anche le maestre Michela Fricchione, Mary Rose Pinto e Fabiola Ceccia mostrano dalle loro scatole le bambole e i giochi di quando erano piccole.

Poi tutti a terra per giocare con la pigotta, la bambola di pezza dell’UNICEF che porta ai bambini poveri dell’Africa cibo e medicine.

Alle 16,30 arrivano i genitori e la dirigente scolastica Rosaria Papalino, accolta dalla coordinatrice Maria Giuseppina Serafino, presenta ai genitori il regolamento interno della scuola che proibisce agli alunni di portare il cellulare dopo un grave episodio di cyberbullismo avvenuto nella sede centrale lo scorso anno. Con l’aiuto della Lim presento la proposta UNICEF e chiedo con i docenti alle mamme e ai papà la loro collaborazione per una educazione all’ascolto attivo, alla relazione significativa per un corretto uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa.

Il prossimo impegno è per il 19 dicembre per la tappa a Castelgrande di Basilicata in marcia per la cultura. I 131 comuni della Basilicata con la Regione, l’UNICEF, la Direzione Scolastica Regionale e oltre 40 partner propongono con i giovani e la scuola un modello di sviluppo eco sostenibile per valorizzare il patrimonio culturale della Basilicata con una marcia che celebra i 70 anni della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Torno a casa stanco e arricchito. Domani sarò con gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza e mercoledì con i docenti e i genitori della scuola di Baragiano.

Mario Coviello

13/11/2018

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