Un'infanzia sottoterra ad estrarre mica per cosmetici, vernici, chip. La piaga del lavoro minorile ad Amboasary, in Madagascar

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12/06/2023

Sambilahatsa (in copertina) ha 12 anni, ha dovuto lasciare la scuola per recarsi in miniera tutti i giorni, lavorando all'estrazione della mica: un materiale utilizzato in molti prodotti cosmetici, vernici ed elettronica per la capacità di donare lucentezza agli oggetti, resistere alle alte temperature ed essere un ottimo conduttore.

A Vohibola, 15 km da Amboasary nel Madagascar meridionale, 30 famiglie vivono del lavoro nella miniera di mica: tra di loro 40 bambini svolgono questa attività in luoghi estremamente pericolosi, al lavoro sette giorni a settimana, senza possibilità di accedere a scuola ed assistenza sanitaria.

In questa parte dell’isola, il lavoro in miniera è cresciuto esponenzialmente a causa della grave siccità che affligge la zona. Le famiglie hanno scelto di lavorare in miniera perché la scarsa resa del raccolto in questi anni ha reso difficile soddisfare i loro bisogni.

Il prezzo della loro fatica però, è molto basso: a Vohibola, un minatore può arrivare a guadagnare meno di 4 centesimi al chilo. Il supporto di tutti i membri della famiglia è indispensabile. 

Mondra, 15 anni e Sambaikakondro, 17 anni, lavorano nella miniera di mica sprofondando in piccoli cunicoli: questa foto è stata scattata 15 metri sottoterra. 

L’estrazione di miche richiede un intero sistema di tunnel sotterranei, molto precari, che possono cedere in qualsiasi momento. La lunga esposizione alla polvere, inoltre, può irritare i polmoni e causare una fibrosi irreversibile, che causa sangue nella tosse.  

Secondo gli ultimi dati UNICEF, più di 11.000 bambini dai 5 ai 17 anni lavorano nelle miniere di mica nelle regioni del Madagascar di Anosy, Ihorombe e Androy, in condizioni difficili e insicure. A questi bambini non vengono riconosciuti i diritti fondamentali, tra i quali l’accesso ai servizi sanitari di base o l’istruzione, poiché i genitori raramente hanno i mezzi per prendersi cura di loro o garantire a loro gli studi.

Tenasoa, 14 anni e una disabilità: costretta a trascinarsi ogni giorno in miniera

Tenasoa ha 14 anni e vive con i suoi genitori e altri 9 fratelli nei pressi della miniera. Incapace di camminare a causa di una disabilità fisica, si trascina ogni giorno per raggiungere la miniera di mica ed estrarre almeno due chili di mica al giorno. 

“Non so da cosa derivi la sua disabilità" racconta sua madre, Miza Razie. "Non ricordo se le sono stati fatti i vaccini da piccola... lei deve lavorare, per aiutarci a guadagnare di più”.

Per Mazie e suo marito, il reddito giornaliero è tra 3000 Ariary malgasci (che equivalgono a 0,78 centesimi di dollaro statunitense) e 4000 (0,98 centesimi): una somma che permette loro di acquistare solo tre tazze di riso.

"Non è molto per 12 bocche da sfamare. Ma questi soldi ci garantiscono abbastanza per mangiare almeno una volta al giorno". 

Tenasoa ama la scuola, ma non può frequentarla, perché non ha i mezzi economici e neanche riuscirebbe a raggiungerla, considerando che dista 15 km da casa, con una strada in pessime condizioni. Come lei, molti bambini lavorano nelle miniere e non possono andare a scuola.

La comunità di Tenasoa e la sua famiglia hanno pensato così di costruire una scuola e hanno già convinto un giovane laureato del villaggio a insegnare ai bambini.

"Abbiamo iniziato a costruire una scuola, ma con le nostre risorse non possiamo completare i lavori. Inoltre, è difficile conoscere esattamente l’età dei bambini che lavorano nelle miniere. Nessuno è stato registrato, nessuno ha un certificato di nascita" racconta sua madre. 

La povertà è molto diffusa in Madagascar, in fondo alle principali classifiche di sviluppo globale

L'UNICEF ed altre organizzazioni internazionali hanno fatto luce sulle condizioni estreme in cui questi bambini e le loro le famiglie vivono e lavorano, richiamando l'attenzione pubblica del governo malgadiscio e non solo. La situazione è stata ampiamente denunciata da media come la National Broadcasting Company (NBC), e condannata da istituzioni come il Parlamento Europeo: i mercati degli Stati Uniti (USA) e dell'Unione Europea (UE) hanno risposto a questo appello evitando di acquistare mica dal Madagascar.

Tutti concordano sulla necessità di adottare misure immediate ed efficaci per sradicare il lavoro minorile nelle miniere di mica del Madagascar e in altre industrie. Tutti condividono la preoccupazione per i bambini tenuti fuori dalla scuola in condizioni così malsane e su tale scala e concordano sul fatto che ciò perpetua la povertà intergenerazionale e mina qualsiasi strategia di sviluppo per il Madagascar. 

L'UNICEF si sta impegnano a promuovere un sistema inclusivo di protezione sociale, incoraggiando il cash transfer (donazioni di denaro alle famiglie) e iniziative per ridurre la povertà infantile. 

Le prove raccolte in Madagascar mostrano che i regolari programmi di trasferimento di denaro hanno ridotto il lavoro minorile tra i 16 ei 17 punti percentuali in meno di due anni. Hanno anche migliorato le iscrizioni scolastiche tra 10 e12 punti. In 18 mesi, hanno ridotto sostanzialmente le misure di insicurezza alimentare a lungo termine e hanno generato miglioramenti significativi nell'interazione genitore-figlio, nonché nello sviluppo cognitivo, nell'apprendimento delle lingue e nelle abilità sociali dei bambini. 

Per saperne di più, leggi l'Advocacy Paper Madagascar (in inglese).

Giugno 2022, è inverno in Madagascar. Un ragazzo è in ginocchio sugli scarti di mica, mentre pulisce il minerale.

12/06/2023

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