Ciad: il lungo viaggio di Radiè

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07/11/2010

8 novembre 2010 - Per Radiè questo è il primo viaggio in città.

Questa giovane mamma ha deciso di portare la piccola Achta, di appena due anni, al Centro Nutrizionale dell'UNICEF a Mossouro, capitale del Ciad.

Mentre attendono il loro turno, la bambina stringe la mano della sua mamma. Ma ha poca forza, e la sua sembra quasi una carezza.

Con lei c'è anche il papà e uno zio. Tutti si trovano qui perchè Achta negli ultimi due mesi non ha mai smesso di tossire e stare male.

Dapprima hanno provato con rimedi tradizionali, poi la decisione: affrontare 20 chilometri di viaggio a piedi, attraverso il deserto del Sahel: una lunga area polverosa e secca che attraversa il Ciad.

Le condizioni di vita per le popolazioni che vivono nell'area del deserto del Sahel sono molto difficili: nella stagione secca (da maggio ad agosto) è impossibile sopravvivere senza scorte di cibo.

Il Ciad è uno dei dieci paesi dell'Africa occidentale in cui c'è un vero e proprio allarme per la diffusione della malnutrizione: quasi due milioni di bambini, solo in questo paese, rischiano la vita.

Una tragedia in corso, che può essere fermata.

Nei 42 centri nutrizionali operativi in questo paese, l'UNICEF sta intervenendo con terapie alimentari a base di alimenti altamente proteici, come il Plumpynut.

Grazie al Plumpynut, i bambini come Achta che arrivano presso i centri nutrizionali vengono visitati e aiutati a riprendere peso rapidamente.

Durante la visita, i medici verificano che il polso di Achta è largo come il collo di una bottiglia. La tosse è causata da una infezione respiratoria.

Senza cure adeguate, la piccola morirà per via dell'infezione. Ma la causa è la malnutrizione. Dietro la morte di un bambino per dissenteria o polmonite, infatti, c'è spesso una storia di malnutrizione trascurata.

Il medico comunica a Radiè che la piccola dovrà essere curata dalla tosse. ma prima è necessario che riprenda peso rapidamente: dovrà seguire per tre giorni una terapia a base di Plumpynut.

Bastano meno di dieci bustine di Plumpynut per salvare la vita di Achta. Il suo destino, come quello di tanti altri bambini malnutriti, può e deve essere cambiato.

07/11/2010

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