Mortalità infantile, riduzione epocale: - 53% rispetto al 1990

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08/09/2015

9 settembre, 2015 - Ancora un calo nella mortalità infantile globale: il numero annuo dei decessi fra i bambini tra 0 e 5 anni scende per la prima volta sotto la soglia dei 6 milioni (per la precisione: 5,9 milioni). Nel 1990 era oltre il doppio (12,7 milioni all'anno).

Questi e altri dati sono contenuti nel nuovo rapporto “Levels and Trends in Child Mortality 2015, lanciato oggi da UNICEF, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Banca Mondiale e UNDESA - Divisione Popolazione.

Sebbene i progressi siano stati significativi, 16.000 bambini sotto i cinque anni continuano a morire ogni giorno. E il calo del 53% non è stato comunque sufficiente per raggiungere l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio 4, che prevedeva una riduzione della mortalità infantile globale di due terzi, tra il 1990 e il 2015.

«Dobbiamo riconoscere enormi progressi a livello globale, soprattutto dal 2000, quando molti Stati hanno triplicato il tasso di riduzione della mortalità sotto i cinque anni» afferma il vicedirettore dell’UNICEF Geeta Rao Gupta. «Ma è ancora troppo elevato il numero di bambini che continuano a morire prima del quinto compleanno – e soprattutto nel loro primo mese di vita - per cause che potrebbero essere evitate. Questo dato deve spingerci a raddoppiare i nostri sforzi per fare ciò che sappiamo deve essere fatto. Non possiamo continuare a deluderli.» 

Un'infermiera assiste  una  neonata in un reparto maternità nella città di Liangshan, nella provincia cinese dello Yunann. Il 45% della mortalità infantile (0-5 anni) si concentra nel primo mese di vita -  ©UNICEF/UNI180558/Xia Yong

Un'infermiera assiste una neonata in un reparto maternità nella città di Liangshan, nella provincia cinese dello Yunann. Il 45% della mortalità infantile (0-5 anni) si concentra nel primo mese di vita - ©UNICEF/UNI180558/Xia Yong


Il rapporto rileva che la sfida più grande rimane il periodo intorno alla nascita. Il 45% dei decessi tra 0 e 5 anni si concentrano nei primi 28 giorni di vita: 1 milione nel giorno stesso della nascita e quasi 2 milioni entro la prima settimana di vita. 

Prematurità, polmonite, complicazioni durante il travaglio e il parto, diarrea, sepsi, malaria sono le cause principali della mortalità infantile. E quasi la metà di tutti i decessi dei bambini sotto i 5 anni sono in qualche modo associati a uno stato di malnutrizione.

Tuttavia, la maggior parte di questi decessi potrebbe facilmente essere evitata con interventi di provata efficacia e largamente disponibili. E la riduzione nella mortalità infantile potrebbe essere notevolmente accelerata se si intensificassero gli interventi nelle regioni con i più alti livelli di incidenza (Africa subsahariana e Asia meridionale) con un focus sui neonati.
 

L'Africa accelera i progressi

Il rapporto “Levels and Trends in Child Mortality 2015” mette in evidenza il fatto che la probabilità di sopravvivenza di un bambino è molto legata al suo luogo di nascita.

L'Africa subsahariana è la regione con il più alto tasso di mortalità infantile al mondo: 1 bambino su 12 muore prima del suo quinto compleanno, un tasso oltre 12 volte superiore alla media (1 su 147) dei Paesi ad alto reddito.

Nel 2000-2015, l'Africa ha accelerato il tasso annuo di riduzione della mortalità infantile, circa due volte e mezzo più che nel periodo 1990-2000. E paesi a reddito decisamente basso come Eritrea, Etiopia, Liberia, Madagascar, Malawi, Mozambico, Niger, Ruanda, Uganda o Tanzania hanno persino raggiunto la riduzione dei 2/3 prevista dall'Obiettivo di Sviluppo del Millennio 4.

Dal rapporto emergono molti dati di rilievo:
  • Il 50% dei decessi sotto i 5 anni si verificano nell'Africa subsahariana, il 30% in Asia meridionale
  • Circa un terzo degli Stati - 62 in tutto - hanno effettivamente raggiunto l'Obiettivo 4 (riduzione dei 2/3), mentre altri 74 hanno ridotto i tassi di almeno il 50%
  • Il mondo sta accelerando i progressi: il tasso annuo di riduzione della mortalità infantile riduzione è passato dall’1,8% del decennio 1990-2000 al 3,9% del periodo 2000-2015
  • Dei 12 paesi  a basso reddito che hanno raggiunto l'Obiettivo 4, 10 si trovano in Africa
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08/09/2015

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