Stipendi faraonici, ville e altre bufale

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18/02/2017

In un mondo altamente interconnesso i messaggi si propagano attraverso i social media seguendo lo stesso modello delle malattie epidemiche, come ha dimostrato un recente studio del Politecnico di Torino. Malauguratamente, molti dei messaggi che circolano così velocemente da diventare “virali” non sono neutrali, ma volutamente capziosi. In altri termini, “bufale”.
 
Qualcosa di simile è avvenuto di recente con un articolo molto critico sulla nostra organizzazione, che attraverso i misteriosi meandri del passaparola è debordato su alcune pagine Facebook e di qui ad alcuni dei nostri sostenitori, i quali ce lo hanno correttamente segnalato. Ci sembra giusto fare chiarezza su quei contenuti a beneficio di chi vi avesse malauguratamente dato credito. 

 
L’UNICEF Italia non spende un euro per l’infanzia in Italia
 
FALSO. In Italia l'UNICEF opera da oltre 40 anni con programmi informativi ed educativi in migliaia di scuole di ogni ordine e grado, da 25 anni estesi anche a decine di Università.

Da oltre 20 anni, attraverso il programma "Ospedali e Comunità Amiche delle Bambine e dei Bambini", ci prendiamo cura dei bambini fin dalla nascita, e a oggi sono oltre 60.000 i bambini nati in Italia che hanno beneficiato di questa azione. Investiamo risorse per promuovere la cultura dell'allattamento al seno in ospedali e ASL grazie alla realizzazione della rete dei "Baby Pit Stop". Lavoriamo per promuovere attività culturali e sportive nelle città di tutta Italia, cooperando con sindaci e Comuni con l’obiettivo di sviluppare un ambiente urbano a misura di bambino. 
 
In tutti questi anni abbiamo dedicato un grande impegno e investito milioni di euro per i bambini e gli adolescenti italiani. Naturalmente, la missione primaria del Comitato Italiano – quella per cui siamo nati - rimane quella di contribuire ai programmi e ai progetti per i bambini nei Paesi in via di sviluppo. 

 
L’UNICEF Italia non spende un euro per i bambini migranti in Italia
 
FALSO. Da fine 2016 abbiamo aperto un nuovo programma (“One UNICEF Response”) per rafforzare i sistemi di protezione e inclusione sociale per i minorenni migranti e rifugiati che giungono in Italia senza genitori (il 92% dei minori che attraversano il Mediterraneo lo fanno da soli!).

Sono, questi, bambini e adolescenti che hanno superato violenze e umiliazioni di ogni genere prima di arrivare da noi, e che qui sono esposti ad altissimi rischi di sfruttamento economico e sessuale. “One UNICEF Response” opera sulla base di un accordo di collaborazione stipulato nel luglio 2016 tra UNICEF e Ministero dell’Interno.
 

L’UNICEF Italia spende quasi tutto il suo bilancio per gli stipendi 
 
FALSO. I costi per il personale (129 dipendenti, fra cui 4 dirigenti, e 2 collaboratori a progetto) ammontano a circa l’11% del bilancio della nostra organizzazione. I livelli salariali di base applicati allo staff dell’UNICEF Italia sono quelli del Contratto nazionale del Terziario, lo stesso che si applica nei negozi e nei supermercati.

L’UNICEF è fra le rare organizzazioni che rendono pubblici, in totale trasparenza, i livelli retributivi dei propri dipendenti.
 

L’UNICEF ha una sede di proprietà

VERO. E chi leggerà le righe seguenti non potrà che farcene un merito. Nel 1999, stufi di spendere migliaia di euro al mese per affittare i locali della sede nazionale, abbiamo deciso di investire un fondo opportunamente accantonato per acquistare una sede di proprietà: una palazzina di 4 piani, allora fatiscente, in via Palestro, a pochi passi dalla Stazione Termini. 

Oggi il valore di quell'immobile è più che triplicato, e oltre agli ambienti necessari allo staff include spazi (sale di riunione e un Auditorium) utilizzati quasi ogni giorno da associazioni di volontariato, enti di formazione, aziende e altri enti. L'immobile è di proprietà dell'UNICEF Internazionale, e il suo valore è da considerare un patrimonio disponibile per i programmi in favore dell'infanzia nel mondo.
 

L’UNICEF possiede auto di servizio

VERO. Ma qui qualcuno rimarrà forse deluso. L’unica autovettura a disposizione del Comitato Italiano per l’UNICEF è una Fiat Cinquecento donataci nel marzo 2016 da FCA (vedi foto).

18/02/2017

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