Diritti dei bambini

Genitorialità

Ogni bambino e ogni bambina hanno il diritto di vivere in un ambiente familiare che possa prendersene cura. La nascita ed i primi anni di vita sono fondamentali ai fini dello sviluppo fisico e cognitivo del bambino, con conseguenze che si ripercuotono sulla sua intera esistenza: molti genitori però non hanno il tempo e il sostegno di cui avrebbero bisogno per stare con i propri figli. 

Per questo motivo l'UNICEF incoraggia i governi e le aziende a intraprendere family-friendly policy: come il congedo parentale retribuito, politiche per l'allattamento al seno e servizi a sostegno dell'infanzia. I genitori devono avere il tempo e il supporto di cui hanno bisogno per crescere bambini felici e sani.

Proprio per celebrare il mestiere più bello, più importante e...più faticoso al mondo, l'UNICEF lancia ogni anno, nel mese di giugno, il "Parenting Month", un intero mese dedicato alla genitorialità. Quest'anno l'attenzione sarà rivolta in particolare alla Salute Mentale.

Genitorialità, dati italiani

1bambino su 4

ha accesso al nido o a servizi integrativi per l’infanzia

37.000mamme

hanno lasciato il lavoro per la nascita del figlio nel 2020

10 giorni

IL CONGEDO Obbligatorio DI PATERNITÀ (INFERIORE ALLA MEDIA EUROPEA)

Elvin e Leonard giocano con il padre, Oleksandr, nella casa in cui si sono rifugiati temporaneamente nella regione di Khmelnytskyi, in Ucraina.

Una guida all’azione

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce la fondamentale importanza delle famiglie e il ruolo cruciale svolto dai genitori. Dal preambolo e da diversi articoli si comprende chiaramente che ogni bambino ha il diritto di vivere in un ambiente familiare ed esserne accudito, prevedendo il ricorso a soluzioni alternative solo in via eccezionale. Prendersi cura di un minorenne e crescerlo significa anche avere cura e assumersi la responsabilità del suo benessere emotivo e fisico, senza mai ricorrere alla violenza

La nostra società è caratterizzata da cambiamenti che stanno condizionando l’evolversi dell’istituto famigliare, con il contestuale mutamento dei ruoli e delle relazioni all’interno della famiglia, in particolare del ruolo dei genitori. Per questo, fra i nuovi bisogni sociali, appare sempre più necessaria la presenza di servizi a sostegno ed integrazione della famiglia, con personale formato per l’infanzia e adolescenza, al fine di garantire un’adeguata risposta a tutte le esigenze del bambino.

Quando, nonostante tale assistenza, la famiglia del minorenne non è disponibile, non è in grado o non può accudirlo, dovrebbero essere ricercate delle appropriate e stabili soluzioni di tipo familiare, per permettere alla bambina/o di crescere in un ambiente in cui si senta amato, accudito e protetto. 

"Io voglio esserci" Per un congedo di paternità adeguato alla media europea

I bambini hanno migliori prospettive di vita se i genitori sono in grado di bilanciare il lavoro e gli altri impegni quotidiani con l'azione genitoriale. Secondo uno studio dell’UNICEF, quasi 2/3 dei bambini del mondo con meno di un anno, vivono in paesi in cui i loro padri non hanno diritto per legge nemmeno a un giorno di congedo di paternità retribuito.

In Europa esiste una forte eterogeneità fra gli Stati rispetto alla durata e al livello di retribuzione dei congedi, siano essi congedi di paternità o parental leave. Il congedo di paternità è disciplinato dalla direttiva europea 2019/1158, e prevede l’astensione obbligatoria di 10 giorni dal lavoro per il padre; se ne ha diritto anche in caso di adozione e affidamento. 

In Italia, in virtù della direttiva UE, la durata del congedo di è passata da sette a dieci giorni retribuiti al 100%, ma in molti Paesi europei la durata del congedo è significativamente più alta. Come ricostruito da Ocse, nel nostro paese i congedi retribuiti durano in media 21,7 settimane per le donne e 1,4 per gli uomini. La media in UE è di 22 settimane per le donne e 2,2 per gli uomini. Per chiedere l'ampliamento del congedo per i papà, adeguati per tempi e retribuzioni agli standard europei l'UNICEF ha lanciato la petizione "Un papà vuole esserci, in ogni istante".

L'UNICEF supporta inoltre il progetto europeo 4E-PARENT: Early, per la partecipazione da subito, Equal a indicare un approccio paritario ed equo, Engaged che richiama la partecipazione attiva e Empathetic per la valenza empatica, accudente e responsiva. Il progetto, di cui l'Istituto Superiore di Sanità è capofila, punta l'attenzione sui Papà che si prendono cura dei propri figli fin dai primi momenti dalla nascita, in maniera concreta ed empatica. Per approfondire visita il sito 4E-parent.

Il congedo parentale

Il congedo parentale è il diritto ad un periodo di astensione dal lavoro spettante sia alla madre sia al padre lavoratori. In Italia si ha diritto a 10 mesi da ripartire tra i due genitori e da fruire nei primi 12 anni di vita del bambino. Nello specifico, la legge 105 del 2022, stabilisce che:

  • ciascun genitore lavoratore dipendente ha diritto a 3 mesi retribuiti al 30%, non trasferibili al partner.  A parziale modifica, l’ultima legge di bilancio ha introdotto la retribuzione all'80% per il primo mese (dei 3 non trasferibili) per uno solo dei due genitori, utilizzabile entro il sesto anno di vita del figlio/a.

  • entrambi i genitori hanno diritto, in alternativa tra loro, a un ulteriore periodo, della durata complessiva di tre mesi, retribuito al 30%

  • se il padre lavoratore esercita il suo diritto di astenersi dal lavoro per un periodo (continuativo o frazionato) non inferiore a 3 mesi, il limite complessivo dei congedi parentali dei genitori è elevato a 11 mesi.

Come rilevato dall’indagine di Eurfond, l’Italia in Europa è il paese, tra quelli che prevedono una retribuzione per il congedo parentale, con il livello di retribuzione più basso. La situazione attuale non contribuisce ad una reale condivisione della cura fra madre e padre, e risulta fortemente sbilanciata rispetto al congedo previsto per la madre, solitamente 

L'UNICEF chiede di allineare la durata e i livelli di retribuzione dei congedi fruibili dai padri a quelli dei Paesi europei più virtuosi. In Spagna, ad esempio, dal 2021 il congedo parentale è stato fissato per entrambi i genitori a 16 settimane (112 giorni), retribuite al 100%.

Early moments matter: i primi mille giorni di vita

I primi mille giorni di vita sono un'opportunità irripetibile per lo sviluppo del cervello delle bambine e dei bambini, plasmando la loro capacità di apprendere e crescere. Ogni secondo il cervello di un neonato produce oltre un milione di nuove connessioni neurali: un ritmo che non sarà mai più eguagliato nel corso della vita. 

Per questo l'UNICEF lancia la campagna Early Moments Matter, sostenendo programmi trasversali per lo Sviluppo della Prima Infanzia: dai programmi di salute materno-infantile e per la corretta nutrizione nei primi mille giorni di vita a quell’accudimento amorevole che la letteratura scientifica certifica essere cruciale per lo sviluppo cerebrale e psicosociale del bambino. 

Mantenere vivo il contatto fisico, l’allattamento, proporre nuove esperienze attraverso il gioco e la musica, incoraggiare la comunicazione, sono tutte attività che insieme ad altre contribuiscono a costruire un ambiente accogliente e stimolante e le basi per una buona crescita.  

Allattamento: la prima forma di cura

La buona nutrizione inizia alla nascita: per questo l'allattamento al seno è da sempre uno dei cavalli di battaglia dell'UNICEF e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che raccomandano sei mesi di allattamento esclusivo per fornire il supporto ottimale alla salute e allo sviluppo infantile.

L’allattamento giova alla salute, allo sviluppo e alla sopravvivenza dei bambini, permette la trasmissione passiva dell’immunità materna a varie malattie. Eppure, i tassi di allattamento sono troppo bassi in molti paesi del mondo. Secondo gli ultimi dati UNICE-OMS solo il 44% dei bambini sono esclusivamente allattati nei primi sei mesi, meno della metà dei neonati sono allattati nella prima ora di vita, perdendo così completamente i benefici dell'allattamento per sopravvivere e prosperare.

In Italia l'UNICEF promuove l'iniziativa Insieme per l'Allattamento attraverso la collaborazione con i servizi sanitari, socio-sanitari ed educativi pubblici per migliorare l’assistenza nel percorso nascita e nei corsi di laurea che formano i professionisti che lavoreranno con le donne in gravidanza e le famiglie.

L’importanza dell’istruzione prescolare

L’investimento in educazione precoce  è, secondo l’ONU e la comunità scientifica internazionale, quello più efficace nel prevenire le ineguaglianze nel corso della vita. Quando i bambini hanno accesso ad un’istruzione prescolare di qualità hanno maggiori probabilità di sviluppare quelle competenze che li aiuteranno a completate con successo il ciclo dell’istruzione primaria, a passare a livelli superiori d’istruzione.

Laddove i bambini più piccoli possono avere accesso a centri educativi prescolari, aumenta la possibilità per i genitori di bilanciare efficacemente la vita lavorativa e familiare: ciò rende l’educazione per la prima infanzia una componente cruciale per lo sviluppo socioeconomico.  

In Italia l’investimento educativo nella fascia di età 0-6 anni è molto basso, specialmente in alcune regioni del Sud, Il nostro Paese è ancora molto lontano dagli obiettivi stabiliti dall'Unione Europea di garantire ad almeno il 33% dei bambini tra 0 e 3 anni l’accesso al nido o ai servizi integrativi. Nell’anno educativo 2019/2020 erano attivi sul territorio nazionale 13.834 servizi per la prima infanzia (circa 500 in più rispetto all’anno precedente) con una copertura dei posti del 26,0%, rispetto alle bambine e ai bambini residenti fino a 2 anni compiuti. 

Documenti disponibili

Benvenuti al mondo! Consigli e coccole per genitori e figlipdf / 7.11 Mb

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Poster salute mentale prima infanziapdf / 13.97 Mb

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A che punto sono i paesi ricchi in materia di servizi per l'infanzia? - Rapporto in Inglesepdf / 843 kb

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