Tende di plastica colorata e tornei di Takraw fanno a turno con i libri

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10/04/2011

L'autrice di questa storia dal campo, Alessandra Ficarra, sta partecipando a un programma di volontariato della durata di sei mesi in Indonesia. Collabora con l'UNICEF Indonesia nel settore emergenza, prevenzione ed educazione sull'HIV/AIDS.

SDN Karya Mulya I, Cirebon District, 15 December 2010.
Programma CLCC (creating learning communities for children)

di Alessandra Ficarra

Sebbene nel cuore della città, una volta attraversato il cancello e messo piede nel cortile della scuola, il rumore del traffico scompare: viene sostituito dalle chiacchiere e il vocìo di più di quattrocento studenti, riuniti insieme nel cortile della scuola.

Tra di loro c’è Satria, 10 anni. Stamattina, come al solito, Satria si è alzato alle 5. Molto presto, visto che impiega solo dieci minuti di bicicletta per raggiungere la scuola. Ma deve assistere il fratellino più piccolo, aiutarlo a vestirsi e a fare colazione.

Adesso Satria sta passeggiando nel cortile con i suoi amici: dopo la preghiera mattutina, c’è ancora un pò di tempo libero prima di entrare in classe. Poi la campanella suona e annuncia l’inizio delle lezioni.

Eppure, nella quarta classe, gli studenti non devono aprire i libri: oggi forbici, pennarelli e carta condurranno la lezione! I muri dipinti di blu sono giá coperti con disegni colorati, origami e ghirlande di carta. Yuda e i suoi amici, tuttavia, stanno creando altre decorazioni per la classe: questa volta, cuori di plastica blu e rossi diventeranno tende colorate per le finestre.

“Cerchiamo sempre di usare bottiglie di plastica, carta o materiali naturali per le nostre attività creative” – spiega Pak (signore, in Indonesiano) Aminudim, insegnante delle classi più grandi – “In questo modo, i bambini possono imparare che il riciclaggio non é solamente importante per l’ambiente, ma può anche essere molto divertente!”

In ogni classe infatti, c’è un “tavolo della creatività” sommerso da cassette per le lettere artigianali, bus di plastica, casette di cartone e fiori di carta pesta. Nella classe 4A, le creazioni artigianali sul “tavolo della creativitá” sono talmente tante che quasi coprono la casetta delle “absen mandiri” (“assenze indipendenti”).

“Questo è un modo molto semplice per insegnare agli studenti come essere indipendenti e responsabili” – continua Pak Aminudim, indicando l’ “absen mandiri”- “girando la targhetta di legno con il proprio nome, ogni studente segnala la sua presenza in classe, e l’insegnante non ha bisogno di chiamare l’appello.”

Introdurre attività creative nel processo educativo è una delle strategie del programma CLCC (creating learning communities for children), che mira a migliorare la qualitá dell’educazione attraverso la realizzazione di tre pilastri: un buon management scolastico, un insegnamento attivo, gioioso ed effettivo (AJEL) ed una più sentita partecipazione dell’intera comunità.

“Abbiamo iniziato ad attuare il programma solo 2 anni fa, insieme al supporto di UNICEF e Mayora Indah” –spiega Pak Ahmed Subi, supervisore scolastico- “Nonostante ciò, i risultati ottenuti sono abbastanza buoni: grazie anche al supporto e alla partecipazione dei genitori, adesso abbiamo dei nuovi bagni, 18 computers e stiamo costruendo una moschea in cortile...” dicendo questo, Pak Ahmed, con orgoglio, sfoglia le pagine dei registri di classe: “L’anno scorso abbiamo contato solo il 2% delle assenze tra tutti gli studenti... questo significa che  non vogliono più saltare la scuola, perché gli piace!”

Belinda, 10 anni, è una delle studentesse a cui piace l’informatica, una delle attivitá extrascolastiche: una volta a settimana, ogni classe ha accesso all’aula di informatica. Dai gradi più bassi a quelli più alti, gli studenti possono esercitarsi con Microsoft word, Excel e Power Point. “Sono giá in grado di usare Power Point” dice Belinda, sicura di sé- “Ma la mia passione sono matematica e scienza, perché voglio diventare Dottoressa!”

Poi, Belinda si alza dalla sedia per seguire i suoi amici: stanno tutti uscendo dalla classe per andare in cortile. Come in una squadra di veri professionisti, qualcuno prende i palloni, qualcun altro sta montando la rete. “Stanno per giocare a Takraw, un gioco tradizionale” –spiega Ibu (signora, in Indonesiano) Suyati, insegnante di educazione fisica da 22 anni.

Ibu Suyati può davvero vantarsi della tradizione sportiva della scuola, visto che la maggior parte degli atleti che praticano Takraw a livello provinciale hanno studiato qui. “Dal training del CLCC, ho imparato che lo sport può essere un modo attivo e gioioso per  imparare” –dice Ibu Suyati- “Ma, personalmente, credo anche che lo sport possa insegnare uno stile di vita igienicamente più corretto e come mantenere il corpo in salute... e se i bambini sono in salute, si sentono meglio e sono più felici!”

Durante l’esercitazione di Takraw, gli studenti sono concentrati a seguire le istruzioni di Ibu Suyati, che indossa una tuta e non esita a colpire la palla.

Oltre al Takraw, gli studenti possono anche praticare karate, basketball e marcia. “Possono anche imparare la danza tradizionale con le maschere e suonare vari strumenti” –dice Pak Ahmed- “E le nostre tradizioni vegono anche trasmesse con le lezioni di Sunda e del dialetto tipico del Cirebon, che insegniamo in ogni classe!”

Dall’artigianato, all’informatica, allo studio accademico, allo sport: grazie al coinvolgimento degli studenti in tutte queste materie e discipline così diverse, ognuno di loro può trovare la propria attitudine e gioire dell’apprendimento scolastico.

10/04/2011

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