Giordania, "piano inverno" per proteggere i bambini profughi siriani dal gelo

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07/01/2015

7 gennaio 2015 - Mentre la Giordania è nella morsa della tempesta invernale denominata "Huda", l’UNICEF e il WFP (Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite) hanno lanciato oggi un programma di sussidi economici di cui beneficeranno 41.000 bambini siriani sotto i 14 anni nei campi profughi di Za’atari e Azraq.

Circa 13.000 famiglie riceveranno 14 dinari giordani (pari a circa 17 €) per ogni bambino, da utilizzare per l'acquisto di capi di vestiario invernali.

I sussidi saranno erogati alle famiglie attraverso il meccanismo già in uso per la distribuzione dei buoni elettronici (e-card) del WFP per la spesa alimentare delle famiglie particolarmente vulnerabili.

La somma può essere utilizzata per acquistare stivali, guanti, pantaloni, cappotti o sciarpe presso i supermercati nei campi che hanno un accordo con il WFP, entro il 31 gennaio 2015.

Le famiglie rifugiate nei campi vengono informate attraverso SMS, poster, volantini e incontri con i leader comunitari nei campi.

«È di fondamentale importanza che i bambini siano protetti dal freddo, che stiano bene  e possano continuare a giocare e a frequentare la scuola» commenta Robert Jenkins, Rappresentante UNICEF in Giordania. 

«Quando abbiamo lanciato il programma dei voucher alimentari la prospettiva era di creare una piattaforma che potesse essere utilizzata anche dalle altre agenzie umanitarie per garantire altre forme di assistenza ai rifugiati siriani» aggiunge Dorte Jessen, Vice-coordinatore per i programmi di emergenza del WFP in Giordania. «Siamo entusiasti che l’UNICEF sia la prima organizzazione che utilizzi il nostro sistema per portare aiuti ai bambini nel periodo più freddo dell’anno.»

Complessivamente, tra buoni acquisto e distribuzione di capi di vestiario alle famiglie, il "piano invernale" dell’UNICEF sta beneficiando in Giordania oltre 102.000 bambini siriani rifugiati.

Per realizzare questo intervento l'UNICEF si sta avvalendo della collaborazione non solo del WFP ma anche dell'UNHCR (Alto Commissariato ONU per i Rifugiati) e di diverse Organizzazioni non governative. Il programma è stato reso possibile anche grazie al finanziamento da parte dei governi di Canada, Germania e Stati Uniti

07/01/2015

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