Burundi nel caos, 100.000 in fuga dalle violenze

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16/05/2015

16 maggio  2015 - Scontri violenti agitano il Burundi dopo il tentato colpo di Stato di venerdì scorso. Sono già circa 100.000 i civili - per la maggior parte donne e bambini - in fuga precipitosa verso gli Stati confinanti (Tanzania, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo), e si prevede che il numero dei rifugiati aumenterà nei prossimi giorni.

«Molti bambini che arrivano alle frontiere sono in cattive condizioni di salute, sono non accompagnati o sono stati separati dalle loro famiglie» riferisce Leila Gharagozloo-Pakkala, direttrice UNICEF per l'Africa orientale e meridionale. «Hanno urgente bisogno di riparo, cibo, cure mediche e soprattutto di essere protetti.» 

In Tanzania sono arrivati più di 70.000 rifugiati, in gran parte raccolti nell’area di transito di Kagunga, da dove vengono trasportati con un lungo viaggio - dapprima su imbarcazioni e poi via camion - al campo profughi di Nyarugusu

In Ruanda, la maggior parte dei  26.000 profughi burundesi sono stati collocati nel campo di Mahama.
 
La Repubblica Democratica del Congo ha visto un afflusso di oltre 9.000 rifugiati. La maggior parte di essi hanno trovato alloggio presso famiglie locali, mentre solo una minoranza si trova nelle aree di transito.

I rifugiati presenti nelle aree di transito di Tanzania e Repubblica Democratica del Congo sono particolarmente esposti al rischio di epidemie di colera, a causa delle pessime condizioni igieniche. L'UNICEF e all'opera per migliorare la situazione igienica e sanitaria di queste aree, e sta distribuendo alle famiglie sostanze per potabilizzare l'acqua e contenitori per la sua conservazione.

La maggior parte dei bambini che varcano il confine hanno bisogno urgente di protezione, Prioritario, per l’UNICEF e per le organizzazioni partner, è registrare e prendersi carico dei minori non accompagnati da familiari adulti. 

16/05/2015

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