L'UNICEF in azione per i bambini migranti in transito dalla Macedonia

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24/08/2015

25 agosto 2015 - L'UNICEF ha creato uno “Spazio a misura di bambino” [ambiente protetto per l’infanzia in condizioni di emergenza] e ha dislocato un team mobile presso Gevgelija, città della repubblica ex-jugoslava di Macedonia al confine con la Grecia, per prestare aiuto a donne e bambini che a migliaia ogni giorno transitano da questo valico di frontiera.

Lo “Spazio a misura di bambino” è stato allestito in una costruzione all’interno dell’area di riposo per i migranti stabilita dall’UNHCR

Il team mobile è composto da volontari locali della ONG “La Strada International”, incaricati di curare il ricongiungimento ai familiari di minori rimasti soli e di fornire assistenza e sostegno psicologico e sociale ai minori in transito.

Nello “Spazio a misura di bambino”, che l’UNICEF ha rifornito con materiali educativi, ricreativi e artistici, i bambini possono riposare e giocare – a turni di 50 per volta - mentre le famiglie completano le operazioni di registrazione alla frontiera. 

L'interno dello 'Spazio a misura di bambino' allestito dall'UNICEF al valico di frontiera di Gevgelija - ©UNICEF Macedonia/2015/Maja Varoslija

L'interno dello 'Spazio a misura di bambino' allestito dall'UNICEF al valico di frontiera di Gevgelija - ©UNICEF Macedonia/2015/Maja Varoslija


A sua volta, il team mobile si sta occupando di controllare, identificare e all’occorrenza indirizzare i bambini che ne hanno bisogno a servizi specialistici di tutela infantile.  

Ad agosto il numero dei migranti che transitano dalla Macedonia è aumentato nella misura di 1.500-2.000 al giorno. Circa il 30% di essi sono donne e bambini. Molti di loro fuggono dai conflitti in corso in Siria, Iraq e Afghanistan. 

Una bambina siriana all'interno dello 'Spazio a misura di bambino' allestito dall'UNICEF al valico di frontiera di Gevgelija - ©UNICEF Macedonia/2015/Tomislav Georgiev

©UNICEF Macedonia/2015/Tomislav Georgiev

Fra i migranti, i minori che viaggiano non accompagnati da genitori o altri familiari adulti sono quelli più bisognosi di protezione.

I bambini che migrano sono sballottati da un’autorità all'altra, smistati ed esposti a rischi derivanti da carenze normative, politiche e procedurali sia nei paesi di transito che in quelli in cui approdano. 

Su di loro incombe il rischio di avere un accesso limitato o di rimanere del tutto esclusi dal sistema scolastico, sanitario o giurisdizionale. 
  
A volte, essi vengono sottoposti a detenzione o a procedure di controllo alla frontiera che ledono la loro dignità o addirittura mettono a rischio la loro vita.

L’UNICEF chiede con forza alle autorità competenti di riconoscere e di trattare come portatori dei diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza tutti i minori migranti, quali che siano il loro status legale, la loro religione o le loro appartenenze. 

Essi devono ricevere cure e attenzioni speciali, e una protezione coerente e non discriminatoria.

L’UNICEF continuerà a monitorare la situazione sul terreno e a cooperare con le autorità locali per garantire che tutti i minori ricevano la necessaria tutela.

24/08/2015

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