In Siria l'acqua diventa un'arma di guerra. Contro i civili

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25/08/2015

26 agosto 2015 - In mezzo alla brutalità senza fine della guerra in Siria e ad una forte ondata di caldo estivo, ci sono sempre più prove che le parti in conflitto utilizzino le fonti idriche per ottenere vantaggi politici e militari.

Negli ultimi mesi, fino a 5 milioni di persone che vivono in città e villaggi del paese hanno subito le conseguenze di lunghe e a volte deliberate interruzioni delle forniture idriche.

Nella città di Aleppo, nel nord della Siria, dove i combattimenti hanno paralizzato la stazione di pompaggio per mesi, l'UNICEF ha registrato, solo quest'anno, ben 18 interruzioni deliberate della fornitura idrica. In alcuni villaggi i rubinetti sono rimasti a secco fino a 17 giorni di fila, e per oltre un mese in alcuni quartieri urbani. 

Privi di acqua corrente in casa, i bambini spesso hanno il compito di raccoglierla da tubi volanti e cisterne sulla strada.

Un ingegnere dell’UNICEF ha raccontato di una bambina di pochissimi anni, in fila per ore per riempire due secchi d'acqua di piccole dimensioni, ma troppo pesanti per lei. Resasi conto che non era in grado di trasportarla, la bambina è scoppiato in lacrime, 

«L'acqua potabile è un bene primario e un diritto fondamentale in Siria come in qualunque altra parte del mondo» afferma Peter Salama, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa. «Negare ai civili l'accesso all'acqua è una palese violazione del diritto umanitario in tempo di guerra, e deve terminare.»

Con l'incognita dei combattimenti sempre pronti a riaccendersi, andare a cercare l'acqua in città è un compito estremamente rischioso. Nelle ultime settimane, ad Aleppo, almeno 3 bambini sono rimasti uccisi mentre erano impegnati nella raccolta dell'acqua per la loro famiglia. 

La scarsità d'acqua comporta anche altre pesanti conseguenze per le famiglie a Damasco, Dara'a, Aleppo e nelle altre zone in cui la popolazione attinge acqua da fonti non controllate, che espongono i bambini al rischio di contrarre diarrea, tifo, epatite e altre malattie.

Nelle ultime settimane, i prezzi dell'acqua ad Aleppo sono aumentati anche di 30 volte, in un periodo in cui per le famiglie è più difficile che mai soddisfare anche i minimi bisogni di base.

La crisi idrica della Siria è precipitata a causa del conflitto; la disponibilità di acqua è oggi circa la metà di quella che che iniziasse la guerra, nel 2011. Bombardamenti e violenze hanno provocato gravi danni alle condutture e alle infrastrutture idriche, e spesso i tecnici locali non hanno le risorse per apportare le necessarie riparazioni. 

La situazione è aggravata anche dalle concomitanti, frequentissime interruzioni nell'erogazione della corrente elettrica: alcune aree hanno a disposizione una sola ora di elettricità al giorno, e sono state segnalate interruzioni anche di quattro giorni consecutivi.

La situazione è particolarmente dura per i milioni di famiglie sfollate, che spesso devono condividere le limitate risorse idriche in rifugi sovraffollati.

Ad aggiungersi a queste sofferenze, la Siria - come gran parte della regione medio-orientale - è stata investita dalla peggiore ondata di caldo degli ultimi decenni: nelle ultime settimane, le temperature ad Aleppo hanno spesso toccato i 40°.

L'UNICEF continua incessantemente a chiedere alle parti in conflitto di prendere urgenti misure per scongiurare ulteriori sofferenze per i civili in Siria.

In osservanza del diritto internazionale umanitario, è necessario. 
  • porre fine a tutte azioni che provocano interruzioni nella fornitura di acqua potabile 
  • cessare qualsiasi azione militare che abbia come obiettivo impianti, stazioni di trattamento delle acque, condutture e altre infrastrutture idriche
  • tutelare la sicurezza degli ingegneri idraulici e del personale tecnico impegnato nella riparazione degli impianti di approvvigionamento idrico
  • cessare qualsiasi attacco rivolto contro civili impegnati nella raccolta di acqua presso fonti o punti di distribuzione 

L'azione dell'UNICEF per garantire acqua ai bambini in Siria

L'intervento umanitario dell'UNICEF in Siria comprende numerose attività nel settore idrico, fra cui i principali sono:
  • Trasporto quotidiano con autobotti di acqua potabile per 500.000 persone, di cui 400.000 nella sola Aleppo
  • Riparazione di 94 pozzi, in grado di fornire acqua potabile a 470.000 abitanti
  • Distribuzione di 300.000 litri di carburante necessari per sostenere la distribuzione di  acqua pubblica ad Aleppo e Damasco
Per poter continuare le sue attività nel settore idrico e igienico in Siria nel corso del 2015,, l'UNICEF ha bisogno di circa 40 milioni di dollari, metà dei quali per interventi nelle città di Aleppo e Damasco.

25/08/2015

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