Lavoro domestico, un peso che schiaccia la vita delle bambine

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06/10/2016

7 ottobre 2016 – Le bambine tra i 5 e i 14 anni sono occupate il 40% in più del tempo nei lavori domestici non pagati e nella raccolta di acqua e legna, rispetto ai coetanei maschi. Complessivamente, le bambine dedicano a questi impegni l'equivalente di 160 milioni di ore al giorno

A rivelarlo è il nuovo rapporto dell'UNICEF "Harnessing the Power of Data for Girls: Taking Stock and Looking Ahead to 2030", presentato oggi in vista della Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze (International Girl Day) che si celebra il prossimo 11 ottobre.

Il rapporto mostra che:

  • Le ragazze tra i 10 e i 14 anni in Asia Meridionale, Medio Oriente e Nord Africa sono occupate circa il doppio del tempo in faccende domestiche rispetto ai ragazzi.
  • I paesi in cui le ragazze tra i 10 e i 14 anni subiscono in maniera sproporzionata il peso delle faccende domestiche rispetto ai ragazzi sono: Burkina Faso, Yemen e Somalia.
  • Le ragazze tra i 10 e i 14 anni in Somalia trascorrono la maggior parte del tempo a fare lavori domestici, circa 26 ore alla settimana.

Il Rapporto UNICEF comprende dati a livello globale sul tempo che le ragazze trascorrono nello svolgere faccende domestiche come cucinare, pulire, prendersi cura dei familiari e recuperare acqua e legna da ardere, ma anche dati su violenze, matrimoni infantili, mutilazioni genitali femminili e istruzione.

I dati mostrano che il carico sproporzionato di lavoro domestico comincia presto: le bambine tra i 5 e i 9 anni sono occupate il 30% in più di tempo, circa 40 milioni in più di ore al giorno, rispetto ai bambini della loro stessa età. Il numero di ore aumenta con l’età: le ragazze tra i 10 e i 14 anni sono occupate il 50% in più di tempo, circa 120 milioni di ore in più ogni giorno.

«Il peso dei lavori domestici non pagati inizia già in tenera età e cresce durante l’adolescenza,» ha dichiarato Anju Malhotra, esperta di questioni di genere all’UNICEF.

«In questo modo le ragazze sacrificano importanti opportunità di apprendimento, crescita e di vivere la propria infanzia. Questa distribuzione non equa del lavoro tra i bambini perpetua anche stereotipi di genere e raddoppia il peso sulle donne e le bambine attraverso le generazioni».

Il rapporto mostra che il lavoro delle bambine è meno visibile e spesso sottovalutato. Troppo spesso vengono imposte alle bambine responsabilità come se fossero già adulte: ad esempio il prendersi cura dei membri della famiglia, compresi altri bambini. 

Il tempo impiegato nei lavori domestici limita il tempo che hanno a disposizione per giocare, farsi nuovi amici, studiare ed essere bambine. In molti paesi, recuperare legnare da ardere e acqua espone le bambine a rischi di violenza sessuale.

«Quantificare le sfide che le bambine devono affrontare è un’importante priorità secondo l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile sull’uguaglianza di genere e il superamento delle disuguaglianze che nel mondo devono affrontare 1,1 miliardi di ragazze e bambine», ha dichiarato Attila Hancioglu, Responsabile Dati e Statistiche dell’UNICEF.

INCONTRO A ROMA

In occasione della Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze, l’UNICEF Italia organizza a Roma il prossimo 11 ottobre, presso «La Nuova Pesa – centro per l’arte contemporanea» via del Corso 530, alle ore 18, l’Evento «Bambine, non spose. Ne parliamo con…».

Interverranno: Sen. Emma Bonino (già Ministro degli Esteri e Commissario Europeo), Paolo Crepet (psichiatra, scrittore e sociologo), Sen. Valeria Fedeli (Vice Presidente del Senato), Giacomo Guerrera (Presidente UNICEF), Simona Marchini (Ambasciatrice UNICEF), Susan Namondo Ngongi (Rappresentante UNICEF in Ghana).

Modererà ed interverrà Silvana Calaprice (docente Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Bari, Vice Presidente UNICEF).

06/10/2016

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