Sopravvivere all'uragano Matthew

3 minuti di lettura

09/10/2016

Il bilancio delle vittime dell’uragano Matthew che ha colpito Haiti il 4 ottobre continua a salire, ed Haiti sta affrontando la più grande crisi umanitaria dal terremoto del 2010.

L’entità dei danni rimane sconosciuta, ma le incredibili storie di alcune famiglie sopravvissute a questa tempesta feroce hanno bisogno di essere raccontate

 

©

© UNICEF/UN035026/Moreno Gonzalez

Nella città di Jeremie, dove l’uragano ha colpito più duramente, le famiglie stanno cercando di tornare alla normalità.

Nnonostante il paesaggio desolato, la vista dei bambini che giocano e il rumore delle loro risate porta un brillo di speranza e un futuro migliore.

 

 

©

© UNICEF/UN035046/Moreno Gonzalez

La tempesta  è iniziata la notte e fino al sorgere del sole le famiglie di questa città della costa hanno temuto per le loro vite.

«I Tetti e i rami degli alberi venivano sdradicati, poi l’acqua è arrivata e ogni cosa volava via e non si poteva afferrare » raccontava Dicejour Gelin di 13 anni



©

© © UNICEF/UN035028/Moreno Gonzalez

Le enormi onde provocate dall’uragano hanno distrutto l’intera costa inondando centinaia di case.

«Ero a casa la sera e l’acqua ci inondò, siamo fuggiti lasciando ogni cosa alle spalle e il giorno dopo le abbiamo prese da un fosso»  ricorda Dicejour

 

©

© UNICEF/UN035023/Moreno Gonzalez

Il padre di Dicejour, Jeody Luckmane di 28 anni, coltivava la terra, la pioggia e il vento forte ha distrutto tutte le colture

«Non so cosa potremmo fare ora, tutto è in rovina e non è rimasto nulla. Non c’è da magiare e neanche acqua e i bambini cominciano ad ammalarsi » esclama.



©

© UNICEF/UN035027/Moreno Gonzalez

Pierre Yolande di 52 anni e le sue due nipoti Dorry Wideline di 10 annie Pierre Saraphila di 12  sono riuscite a riprendersi qualche effetto personale.

«E' crollato tutto il muro e le onde sono entrare dentro la camera. Pensavo fosse un incubo ma invece eravamo svegli» dice Dorry


©

© UNICEF/UN035029/Moreno Gonzalez

«Abbiamo sentito alla radio la notizia che l’uragano stava arrivando, mio padre  me lo disse ed io ebbi molta paura soprattutto quando il tetto della nostra casa volò via dalle nostre teste”»raccontò Renelson  « e la radio smise di funzionare»

 


©

© UNICEF/UN035031/Moreno Gonzalez

Per Renè Ginol, il padre di Renelson e Bethsaiina, l’istruzione  è la sua maggior preoccupazione

«La scuola è totalmente distrutta, dovranno ricostruirla ma ci vorranno dei mesi e le mie figlie perderanno l’anno scolastico»



©

© UNICEF/UN035041/Moreno Gonzalez

Prima di fuggire e rifugiarsi nei pressi di una scuola, Il tetto della loro casa crollò e colpi una delle gambe di Genel.

«Ora aiuto mio padre come posso» racconta Renelson «Vorrei fargli sapere che io sono anche molto forte e possiamo ricostruire la casa insieme»



©

© UNICEF/UN035025/Moreno Gonzalez

L’uragano Matthew ha messo  la vita di milioni di bambini di Cuba, Haiti, Jamaica e Repubblica Dominicana in pericolo.

Ad Haiti è stato calcolato che mezzo milione di bambini vivono nelle aree colpite dall’uragano soprattutto a Grand-Hanse e nel sud.



©

© UNICEF/UN035024/Moreno Gonzalez

L’UNICEF ad Haiti sta intervenendo assieme alle altre ONG partner per fornire i primi aiuti umanitari alle zone colpite.

Sopravvivere all’uragano Matthew non significa solo salvarsi da la più grande tempesta del secolo, ma soprattutto essere pronti a cosa avverrà in seguito


09/10/2016

News ed Aggiornamenti