Daniela Poggi - Seconda missione in Sierra Leone (2005)

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18/11/2009

Poggi

«Sono trascorsi tre anni dal mio primo viaggio in Sierra Leone. Sono ritornata con il ricordo di ciò che avevo visto, della situazione drammatica che mi aveva profondamente colpita, ma anche con la consapevolezza che in Italia, al rientro dal mio primo viaggio, avevo fatto quanto era nelle mie possibilità per raccontare la mia esperienza, per trasmettere a chi mi ascoltava i sentimenti, le emozioni e il dolore vissuti, per raccogliere i fondi per ricostruire e ampliare, tra l'altro, il reparto di maternità infantile dell'ospedale di Kenema.»

Daniela Poggi è nuovamente in Sierra Leone, a tre anni dalla sua prima missione sul campo con l'UNICEF, di cui è un'attiva "Goodwill Ambassador". Insieme a una delegazione del Comitato Italiano per l'UNICEF e a una troupe dell'emittente televisiva La7, è tornata a Kenema per visitare il nuovo reparto maternità dell'ospedale locale, ricostruito e ampliato grazie alle donazioni dei sostenitori italiani dell'UNICEF.

«Ce l'abbiamo fatta! Il reparto è attivo, i membri dello staff, molti dei quali conosciuti già tre anni fa, mi accolgono con l'emozione profonda che provo anch'io nel vedere il risultato concreto di un'azione costante e faticosa che ha coinvolto me e tanti amici dell'UNICEF

La nuova struttura è oggi il principale punto di riferimento per le donne in gravidanza nell'intera area orientale della Sierra Leone, paese con un disperato bisogno di servizi per una maternità sicura.

Una struttura completamente rinnovata

L'ospedale di Kenema (Sierra Leone) finalmente ristrutturato
L'ospedale di Kenema (Sierra Leone) finalmente ristrutturato

«Tra le principali cause di mortalità materna in Sierra Leone figurano un'inadeguata assistenza prenatale, un'alta incidenza delle complicazioni insorte durante la gravidanza e il decesso al momento del parto».
 
Queste le parole con cui Aboubacry Tall, Rappresentante UNICEF in Sierra Leone, aveva riassunto la drammatica situazione del paese africano, che continua a vantare la poco invidiabile posizione di primo paese al mondo per mortalità materna, in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo reparto maternità dell'ospedale pubblico della città di Kenema, nell'est del paese, il 7 luglio 2004.

Il nuovo reparto maternità è oggi un modello nella lotta contro l'alta incidenza della mortalità materna in Sierra Leone.
 
L'elevato tasso di mortalità neo natale e infantile - rispettivamente, 170 bambini che muoiono successivamente al parto e 286 che non raggiungono il 5° anno di vita, ogni 1.000 nati vivi - e l'altissimo tasso di mortalità materna, con 1.800 gestanti morte ogni 100.000 parti, dimostrano l'estrema vulnerabilità di donne e bambini in Sierra Leone.

L'eredità della guerra, il collasso dei servizi sociali, il grave stato dell'economia e condizioni di vita estremamente povere, sommati al limitato accesso ai servizi sanitari di base, costituiscono i principali fattori all'origine degli alti tassi di mortalità.

Prima dei lavori di rinnovamento, il reparto maternità di Kenema non era in grado di offrire assistenza ostetrica adeguata alle donne in gravidanza, dal momento che era fornito di soli 26 posti letto, l'attrezzatura medica e chirurgica di base era ridotta al minimo, non vi era una farmacia né una sala per la notte per i medici in servizio.
 
Per sostenere il rinnovamento e ampliamento del reparto maternità di Kenema, il Comitato Italiano per l'UNICEF ha stanziato risorse per 316.603 dollari, dei quali 204.287 sono stati spesi per i lavori di ristrutturazione e 112.316 per la fornitura di attrezzature mediche e di medicinali.
 
Il numero dei posti letto è stato portato a 50 e sono stati forniti gli strumenti chirurgici fondamentali, comprese apparecchiature per la rianimazione e materiali per l'anestesia.

Inoltre, è stata costruita una seconda sala operatoria per le emergenze ostetriche ed un piccolo reparto per i casi di eclampsia, dotato di 4 posti letto. La nuova sala operatoria è ora in grado di offrire un'assistenza ostetrica di qualità, anche per le donne in gravidanza provenienti da altre unità sanitarie locali del distretto di Kenema e dall'intera regione orientale della Sierra Leone.
 
Tra le priorità esistenti in questo paese nel campo sanitario vi sono la formazione e l'entrata in servizio di personale medico altamente qualificato, in particolare ostetriche appositamente preparate nella diagnosi di gravidanze a rischio, come parte di una strategia volta a ridurre la mortalità materna.
 
Il servizio sanitario, per essere realmente efficace, deve essere accompagnato da attività di informazione e sensibilizzazione svolte in seno alla società civile e la sua efficienza deve porsi come un obiettivo per la società stessa, da raggiungere attraverso l'intervento di tutte le sue componenti, soprattutto attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, l'impegno delle autorità pubbliche e l'assistenza della comunità internazionale.
 
A tale scopo, l'UNICEF si occupa della diffusione di massa dell'educazione sanitaria e promuove campagne di informazione e sensibilizzazione nelle comunità, invitando le donne a recarsi presso i centri sanitari più vicini per effettuare, almeno ogni tre mesi, visite di controllo in modo da ricevere assistenza medica adeguata.

18/11/2009

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