Yemen, epidemia di colera senza precedenti: 550.000 casi, metà sono bambini

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27/08/2017

28 agosto 2017 – La popolazione dello Yemen continua a essere colpita da una crisi umanitaria senza precedenti e per lo più causata dall'uomo (il collasso delle strutture sanitarie è imputabile al conflitto che sta dilaniando il paese dal marzo 2015).   

In questo quadro di sofferenze, gli yemeniti conducono ogni giorno una lotta eroica contro l'epidemia di colera e diarrea acuta, che finalmente comincia a dare dei risultati positivi.

Grazie alla risposta senza pari degli operatori locali, supportati dalle ONG internazionali, dall'UNICEF e dalle altre agenzie delle Nazioni Unite, la media settimanale di nuovi casi di contagio è diminuita di un terzo rispetto ai tassi di fine giugno. 

Gli operatori sanitari, sebbene non ricevano stipendio da più di 10 mesi, stanno lavorando instancabilmente per arginare l’epidemia, la peggiore al mondo con oltre 550.000 casi e oltre 2.000 decessi da aprile. 

Oltre metà dei contagi hanno riguardato bambini.

 

40.000 volontari al lavoro per la prevenzione 

I notevoli sforzi per curare i malati e migliorare i sistemi idrici, igienici e sanitari hanno contribuito a rallentare la diffusione della malattia.

«Abbiamo avuto difficoltà a curare il grande numero di pazienti che sono venuti da noi, molti dei quali in condizioni gravi» riferisce Nahla Arishi, vicedirettore sanitario e responsabile del centro di terapia del colera all’Ospedale Alsadaqah di Aden, capitale del paese. «L’ospedale è sovraffollato, stiamo esaurendo i posti letti e le scorte di farmaci. Ma non posso chiudere le porte dell’ospedale e non accettare i bambini perché non ci sono abbastanza letti: sono un medico, e anche una mamma.»
 
Una campagna nazionale di informazione sanitaria per la prevenzione del colera a livello nazionale è attualmente in corso: sono stati mobilitati oltre 40.000 volontari, che vanno di casa in casa e hanno raggiunto finora oltre 2,7 milioni di famiglie – l’80% del paese.

Tramite questa campagna 12,5 milioni di abitanti hanno ricevuto informazioni su come disinfettare l’acqua, il lavaggio corretto delle mani, consigli sull'uso dei servizi igienici e la sicurezza nella preparazione degli alimenti.

Inoltre, 250.000 bambini e adulti affetti da diarrea hanno ricevuto sali per la reidratazione orale e indicazioni terapeutiche.
 
«Molti dei bambini che ho visitato sono magri e deboli» aggiunge Muthab Alburaik Salem, madre di due bambini, una dei 40.000 volontari comunitari impegnati nella campagna di prevenzione. «È fondamentale diffondere informazioni tra le comunità più vulnerabili, per evitare ulteriori sofferenze. Io temo che i miei stessi figli possano essere esposti alle malattie, e mi preoccupo per tutti i bambini dello Yemen come se fossero figli miei.»
 

La fine dell'epidemia non è dietro l'angolo

Nonostante i recenti progressi, la fine della battaglia contro il colera è ancora lontana.
 
Le ininterrotte ostilità hanno portato al collasso i sistemi idrici e fognari, mettendo fuori uso oltre metà delle infrastrutture sanitarie del paese.
 
Almeno 15 milioni di abitanti sono oggi tagliati fuori dall’accesso all’acqua potabile e a servizi sanitari di base.
 
Inoltre, il paese è tuttora sull’orlo della carestia: si stima che siano circa 385.000 i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave, condizione che li espone al massimo rischio di contrarre diarrea acquosa acuta e colera.
 
Per non vanificare i progressi compiuti, la comunità internazionale deve intensificare il suo sostegno per ricostruire le infrastrutture sanitarie, idriche e igieniche, e investire nella prevenzione di nuove epidemie.
 
Ma se i combattimenti non cesseranno, moriranno ancora bambini. L’UNICEF chiede a tutte la parti in conflitto di trovare una soluzione politica e pacifica alle violenze nello Yemen per salvare le vite dei bambini e offrire loro la prospettiva di un futuro migliore. 

27/08/2017

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