Potenza

Nella scuola media di Atella (PZ) con il cerchio delle emozioni la scuola diventa vita e fa crescere

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16/01/2020

Arrivo puntuale il 13 e 15 gennaio 2020 nella scuola media di Atella. Mi accoglie la responsabile professoressa Antonella Gamma e la bidella Lucia, materna e affettuosa. Hanno preparato come avevo chiesto “uno spazio neutro”, illuminato dal sole di queste splendide giornate e oltre 20 comode sedie di un verde brillante molto invitanti.

In qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza avvio il progetto Scuola Amica Unicef “Non perdiamoci di vista” che previene bullismo e cyberbullismo con l’educazione emozionale e corrette informazioni sull’uso dei social.

Nelle due giornate le quattro classi prima e terza A e terza e seconda B, accompagnate dalle docenti di lettere che porteranno avanti nei prossimi e per i prossimi due anni la proposta educativa Unicef, hanno colorato l’aula con peluche,cuscini, orecchini, collane, matriosche e Big Ben, disegni, foto.

I ragazzi e le ragazze in cerchio hanno sorriso, pianto, riso, cantato canzoni e raccontato...”non mi sento adeguato…ho paura di deludere i miei genitori….sto ben in famiglia e con gli amici…ho paura della solitudine, dei ladri…degli incidenti…”

“Ho caro questo peluche che ho portato con me in vacanza e quando mi sono accorto che lo avevo lasciato in albergo a Pescara...il mio papà è tornato indietro...anche se eravamo già arrivati a Melfi…”

..”Il mio “oggetto” è il mio nome che è quello del mio bisnonno che non ho mai conosciuto...ma so che mi voleva bene e quando dico come mi chiamo…mi ricordo di lui…: “ Io sto bene con la mia fidanzata e non potrei vivere senza di lei….Questo orsetto in cristallo con un cuoricino rosso me lo ha regalato la mia amica più cara e lo porto sempre con me...

Un ragazzo e una ragazza hanno portato dei disegni….Quando sono triste..nervoso/a…quando non riesco a trovare le parole con i miei genitori…mi chiudo in camera e disegno e torno a sentirmi bene..”

“Se avessi potuto avrei portato con me il mio pianoforte...E’ la mia vita...quando suono sono libera…leggera….E ancora palloni, magliette della squadra del cuore.

E con i ragazzi le docenti con l’anello con un diamante del marito…..”Che ha accompagnato la mia fatica per diventare professoressa…E’ il lavoro che volevo sempre fare e lui mi ha sostenuto da sposata e con figli e oggi sono qui con i miei ragazzi e faccio il mio anno di prova….”Grazie ragazzi ho respirato la vostra autenticità…” Il mio oggetto è il Sacro cuore di Gesù. Lo porto sempre con me e l’ho regalato ai miei figli perchè mi sostiene...mi fa sentire al sicuro”.

E il racconto viene riscaldato dagli abbracci….E’ bastato che lo facessi io per la prima volta e poi...spontaneamente quando il compagno...la compagna apre il suo cuore e si commuove…l’amico...l’amico si alza dalla sua sedia e corre ad abbracciarlo..

La mia gioia più grande al termine delle due mattinate è il loro sorriso che mi accompagna...il racconto che fanno dell’incontro a chi non c’era…La richiesta che la preside Ruggieri e la professoressa Gamma mi hanno fatto di tornare.

Ho promesso che tornerò (anche perchè la professoressa Maria Teresa Calice mi ha preso per la gola con i suoi panettoni artigianali e i caffè del bar, quelli veri) ai primi di marzo perchè l’avventura della vita continua e io “vecchio dinosauro sordo” tornerò ad essere un ”vampiro” che si illude di rimanere giovane “succhiando” ansie…paure…autenticità..dolore e gioia dai giovani..come faccio da quasi cinquant’anni.

16/01/2020

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