Lotta al coronavirus, milioni di bambini rifugiati hanno bisogno di assistenza come mai prima

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19/04/2020

In tutto il mondo, milioni di bambini, di cui 12,7 milioni rifugiati e 1,1 milioni richiedenti asilo, sono stati costretti a fuggire dalle proprie case e ad attraversare confini a causa di conflitti, violenze e altre forme di pericolo.
 
Di fronte al rapido propagarsi della pandemia da COVID-19, le esigenze dei minori rifugiati sono divenute ancora più urgenti. Rispondere a tali esigenze è fondamentale per tutelarne sia il benessere attuale sia il potenziale futuro.  
 
I bambini in fuga sono tra coloro che hanno minore accesso a servizi di prevenzione, esami clinici, cure e altre forme di assistenza essenziali.
 
Inoltre, è probabile che la pandemia e le misure di contenimento avranno conseguenze negative sulla loro sicurezza e sulla loro istruzione, già precarie ancor prima della diffusione del virus. 
 
Frequentare la scuola era già una sfida quotidiana, se non un’impossibilità, per molti bambini in fuga in tutto il mondo.
 
Meno della metà di tutti i bambini rifugiati in età scolare risultava iscritta ai corsi, e la proporzione scendeva a 1 ogni 4 in relazione all’istruzione secondaria.
 
È probabile che ora sarà ancora maggiore il numero di bambini sfollati che non frequenterà la scuola per un periodo prolungato e alcuni di loro potrebbero non farvi ritorno affatto. 
 
In alcuni casi, a causa della chiusura delle scuole i bambini si ritrovano anche privi di pasti o acqua potabile.
 
In una fase in cui le famiglie soffrono ulteriori privazioni socioeconomiche, è probabile che vi sia un costante aumento di episodi di negligenza, abusi, violenza sessuale e di genere e di matrimoni precoci.
 
Vi è inoltre un crescente rischio di divenire vittime di stigmatizzazione e pregiudizi, man mano che il virus si diffonde attraverso le frontiere insinuando sentimenti di paura.  
 
La pandemia rischia di annientare i progressi conseguiti a fatica con l’estensione dell’accesso ai servizi di protezione, assistenza sanitaria e istruzione a beneficio dei minori rifugiati su scala mondiale. 
 
Non possiamo permettere che ciò accada. In un’epoca in cui il bisogno di assistenza e attenzione si moltiplica, la risposta alla pandemia deve prevedere l’assunzione di impegni chiari volti ad assicurare la protezione e il benessere dei bambini costretti alla fuga. 
 
L’UNHCR e l’UNICEF s’impegnano a fare di più — e meglio — in questa crisi, e per il futuro a favore dei bambini rifugiati, delle loro famiglie e comunità, e di coloro che li accolgono. 
 
Quest’impegno rientra nella nuova iniziativa – un piano d’azione congiunto – lanciato dalle nostre due organizzazioni a gennaio 2020 per ampliare le opportunità di accesso dei bambini rifugiati ai sistemi di protezione, istruzione, approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari in un primo gruppo di Paesi con esigenze prioritarie.
 
Ci siamo impegnati a lavorare insieme per trasformare la qualità della vita dei bambini rifugiati e delle loro famiglie raddoppiando il numero di minori rifugiati e rimpatriati che hanno accesso all’istruzione; assicurando che essi possano accedere a servizi igienico-sanitari e di approvvigionamento di acqua potabile sostenibili ed ecocompatibili; cercando soluzioni nel campo della protezione e assicurando servizi di risposta di qualità e adeguati alle loro esigenze; e individuando gli ostacoli alla loro inclusione in seno ai sistemi nazionali.
 
UNHCR e UNICEF collaborano in oltre 40 Paesi in tutto il mondo e si adoperano affinché si portino a compimento gli impegni assunti a favore dei bambini nell’ambito del Global Compact per i Rifugiati.
 
Continueremo ad assicurare il miglior sostegno possibile a tutti i bambini rifugiati durante la pandemia di COVID in corso ed anche in futuro, ed esortiamo i governi e la comunità internazionale a unirsi ai nostri sforzi. 
 
Come tutti i bambini del mondo, i bambini rifugiati hanno diritto alle proprie opportunità e di poter godere a pieno dei propri diritti.
 
Nonostante le loro vite siano state sconvolte da violenze, esodi e ora da una pandemia, le loro possibilità di vivere un futuro dignitoso saranno maggiori se sarà loro garantito un accesso equo all’assistenza e ai servizi di cui hanno bisogno. 
 
 
Dichiarazione congiunta di Henrietta Fore, UNICEF e di  Filippo Grandi, UNHCR

19/04/2020

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