Vaccinare il mondo contro un virus. Come abbiamo fatto in passato?

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15/07/2021

Stiamo vivendo un momento storico senza precedenti: con l’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini contro il COVID19 in corso, siamo nel mezzo di uno sforzo sanitario globale diverso da quelli che molti di noi hanno visto negli anni trascorsi.

Ma, in qualche modo, ci siamo già passati: è successo con la poliomielite.

Nella prima parte del XX° secolo certe malattie colpivano pesantemente bambini e le comunità e tra queste la polio. Durante il suo picco massimo la malattia spense 35 mila vite ogni anno abbattendosi  in maniera sproporzionata sui bambini di età inferiore ai 5 anni.
All’inizio degli anni 50, le diffuse epidemie di polio in tutti i paesi del mondo portarono alla chiusura di scuole, parchi e piscine, proprio quello che il mondo ha vissuto durante lo scorso anno per la pandemia da Coronavirus.


Come abbiamo affrontato una delle più grandi sfide per la salute pubblica a quel tempo? 

Subito dopo la concessione in licenza del vaccino nel 1955, fu lanciata una campagna vaccinale di massa e, nel 1988, la polio scomparve da Stati Uniti, Australia e gran parte dell’Europa. Restò però prevalente in oltre 125 paesi. 

In quel periodo il Rotary International, l’UNICEF e i partner della Global Polio Eradication Initiative (GPEI) – che ora include l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti (CDC); la Bill & Melinda Gates Foundation; e la Gavi (la Grande Alleanza per i Vaccini) – intrapresero l’ambiziosa missione di liberare il mondo dalla poliomielite.

Il risultato è stato straordinario: la polio è stata ridotta del 99% e, quasi 19 milioni di persone che avrebbero potuto rimanere paralizzate in altre circostanze, camminano grazie alle vaccinazioni. Solo due paesi continuano a riportare casi di polio: Afghanistan e Pakistan.

Perché stiamo parlando dei vaccini contro la polio oggi? Perché i vaccini hanno dimostrato di essere uno dei più grandi progressi della medicina moderna.

Milioni di vite salvate ogni anno

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i vaccini salvino tra i 2 ed i 3 milioni di vite ogni anno. In particolare, l’equa distribuzione del vaccino orale contro la poliomielite (OPV) ai bambini vulnerabili in tutto il mondo – incluse le aree difficili da raggiungere e con conflitti in corso – è stata fondamentale per i progressi compiuti nella lotta per eliminare la polio.

È questo l’esempio a cui dovremmo guardare mentre continuano gli sforzi vaccinali contro il COVID19.

“Abbiamo tutto nelle nostre mani: possiamo avere successo nella lotta contro il Coronavirus esattamente come lo abbiamo contro la Polio” – ha dichiarato il Presidente del Rotary International Holger Knaack - "Non ci sono ragioni tecniche o biologiche per cui la polio o il COVID19 dovrebbero persistere nel mondo. Adesso è una questione di volontà politica e sociale". 

Dobbiamo pianificare in modo adeguato l’implementazione delle esigenze di distribuzione dei vaccini contro il COVID19 in parallelo con altre vaccinazioni e altri servizi essenziali, non a loro spese

Henrietta Fore, Direttrice Generale dell’UNICEF

Ampliare la capacità dei programmi vaccinali

Nel momento in cui cerchiamo di garantire che tutti sviluppino un'immunizzazione contro il Coronavirus, siamo anche consapevoli che, man mano che diventano disponibili più dosi di vaccini contro il COVID-19 e la distribuzione sarà maggiore, la capacità dei programmi di vaccinali già esistenti per l'infanzia verrà ampliata.

Mentre lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini COVID-19 hanno portato speranza, auspicando un ritorno alla normalità in alcune parti del mondo, in altre si continua a soffrire per l’insorgere di nuovi focolai che stanno portando i casi di infezione ai loro livelli più alti.

La devastazione in India ha superato i 400.000 casi al giorno al suo apice a metà maggio e il paese ha dovuto affrontare la grave carenza di ossigeno, la mancanza di letti ospedalieri e un numero crescente di morti. Dobbiamo garantire che paesi come l'India e il Brasile siano sostenuti durante questa crisi e che le comunità ricevano un accesso equo e paritario ai vaccini, riprendendo il manuale che abbiamo utilizzato per eliminare la polio selvaggia in tutti i paesi del mondo (tranne due).

La pandemia non sarà finita per nessuno fin quando non sarà finita per tutti

In definitiva, tutti noi abbiamo un ruolo da giocare per porre fine alla pandemia: individualmente, assumendo il vaccino quando diventa disponibile, fermando la diffusione della disinformazione sui vaccini nelle nostre comunità ed educando coloro che ci circondano sulla sicurezza e sulla necessità dei vaccini. 
Collettivamente organizzazioni come il Rotary, l’UNICEF e tutti i partner della GPEI devono continuare a sfruttare l’alleanza contro la polio per rafforzare i sistemi sanitari e di vaccinazione in tutto il mondo. Perché la pandemia non sarà finita per nessuno fin quando non sarà finita per tutti. 

Per approfondire

L'articolo originale è stato pubblicato da Meghan Doetschman, responsabile delle global cause partnerships per l'UNICEF USA e Stephanie Jacquier, specialista di partnership per la filantropia globale UNICEF sul sito UNICEF Connect, 

L'UNICEF lavora senza sosta per assicurare ad ogni bambino la migliore assistenza sanitaria possibile: i vaccini sono tra le più grandi scoperte della medicina moderna e, oggi, la principale speranza per porre fine alla pandemia di COVID-19. 
Scopri il programma COVAX per un accesso equo e globale ai vaccini contro il Covid-19 e visita la sezione Vaccinazioni.

15/07/2021

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