Scuole per l'Africa - Domande frequenti

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17/11/2009

Cos'è la campagna "Scuole per l'Africa"?

 

La campagna internazionale dell'UNICEF e della Fondazione Nelson Mandela intende accelerare l'accesso a un'istruzione di base e di qualità per i bambini, prestando particolare attenzione alle bambine, agli orfani e ai bambini in condizioni di vulnerabilità.

Nella sola Africa sub-sahariana, circa 45 milioni di bambini non vanno a scuola.

La campagna "Scuole per l'Africa" contribuirà a rafforzare il diritto di ogni bambino africano all'istruzione di base. Inoltre, promuoverà la parità di genere e istanze per una leadership comunitaria democratica.

Questa campagna è un contributo significativo al patrimonio che Nelson Mandela, Nobel per la pace e primo Presidente del Sud Africa del dopo apartheid, ci ha lasciato.

 

Come saranno utilizzati i fondi?

 

"Scuole per l'Africa" sosterrà la costruzione o la ricostruzione di scuole e la fornitura di materiali didattici in sette paesi africani: Angola, Eritrea, Malawi, Mozambico, Ruanda, Sudafrica e Zimbabwe. Promuoverà programmi di formazione e di perfezionamento per insegnanti e rafforzerà l'amministrazione e la gestione scolastica. In questi sette paesi, le scuole saranno edificate principalmente nelle aree rurali. Le attività si svilupperanno nei prossimi cinque anni (2005-2009).

In Angola, ad esempio, le stesse comunità costruiranno classi con mattoni in terracotta. L'UNICEF fornirà il cemento e le assi di legno, e coordinerà i lavori. Tutte le scuole saranno fornite di acqua potabile corrente e di gabinetti, oltre che di lavagne, libri, penne e banchi. Saranno organizzati dei corsi di formazione e dei centri di formazione per insegnanti per facilitare l'insegnamento di nuove metodologie didattiche e di amministrazione scolastica.

Infine saranno promosse associazioni di bambini e di ragazzi all'interno delle scuole stesse per fornire informazioni sulla prevenzione dell'HIV/AIDS.

Per ottenere tutto questo sarà creata una rete di partner: dalle amministrazioni locali e regionali alle altre Agenzie delle Nazioni Unite, dalle Organizzazioni non Governative (ONG) ai comitati scolastici ai ministeri. L'azione più importante è però la responsabilizzazione dei villaggi e delle comunità stesse.

 

Chi è responsabile dell'attuazione dei progetti?

 

L'Ufficio Regionale dell'UNICEF per l'Africa sud-orientale (ESARO) coordina le attività relative ai singoli paesi, tranne Eritrea e Sudafrica. Per le attività pianificate in Sudafrica, l'UNICEF coopererà con laFondazione Nelson Mandela.

L'UNICEF Italia ha inserito nella campagna internazionale "Scuole per l'Africa" l'Eritrea, con cui è in corso da anni un progetto affine per obiettivi e modalità. Il progetto in corso è volto alla promozione dell'istruzione delle bambine, all'edificazione o alla riabilitazione delle scuole, alla fornitura di acqua potabile e servizi igienici nelle stesse e alla formazione degli insegnanti. Testimonial del progetto in Eritrea è Lino Banfi, Goodwill Ambassador dell'UNICEF Italia, che si è recato in Eritrea con l'UNICEF.

 

Quando è iniziata la campagna?

 

La campagna "Scuole per l'Africa" è stata lanciata ufficialmente il 6 dicembre 2004 a Città del Capo (Sudafrica) su iniziativa del Comitato tedesco dell'UNICEF, della Fondazione Nelson Mandela e di Peter Krämer, armatore e presidente della Hamburg Society per la promozione dei diritti e del diritto internazionale.

Queste tre parti hanno firmato un accordo di intenti come base per la partnership. Peter Krämer ha donato un milione di dollari per avviare la campagna.

 

Quanto durerà la campagna?

 

La durata della fase iniziale sarà di 12 mesi, ma con ogni probabilità l'iniziativa sarà rinnovata dopo questo periodo.

 

Quali sono gli obiettivi della campagna?

 

La campagna ha per obiettivo costruire o rimettere in funzione 4.000 scuole, a beneficio di circa due milioni di bambini. Per darvi un'idea di cosa si possa ottenere con i fondi: la donazione da un milione di dollari offerta da Peter Krämer, presidente della Hamburg Society, sarà sufficiente a costruire o restaurare circa 73 scuole a un costo medio di 10.000 euro per ogni scuola, che include la fornitura di latrine e acqua corrente, e un certo numero di banchi, lavagne, materiali didattici, corsi di formazione per gli insegnanti e altro ancora.

 

È possibile sostenere un solo paese?

 

In generale, non sarà possibile destinare una donazione a un singolo Stato: alcuni paesi potrebbero rimanere sottofinanziati rispetto ad altri. Ogni contributo per "Scuole per l'Africa" andrà a beneficio dell'intera campagna.

 

È possibile sostenere singole scuole?

 

No. Frazionare e personalizzare gli aiuti in questo modo sarebbe contrario allo spirito dell'iniziativa e creerebbe enormi problemi gestionali.

 

È possibile offrire all'UNICEF le proprie competenze e le proprie strutture (per es. per le imprese edili)?

 

Siamo spiacenti, ma ciò non è possibile. L'UNICEF non può accettare queste offerte anche perché nella maggior parte dei casi, per risparmiare sui costi e contribuire alle economie dei paesi in cui opera, utilizza materiali prodotti localmente.

L'UNICEF acquista i materiali in base a procedure di approvvigionamento sul mercato internazionale. Chi fosse interessato può prendere in considerazione esclusivamente i fornitori che si sono candidati sul sito della UNICEF Supply Division.

 

L'UNICEF può garantire che i fondi siano utilizzati come pianificato?

 

L'UNICEF procederà alla costruzione e riparazione delle scuole esclusivamente se avrà la garanzia di poter monitorare attentamente l'utilizzo dei fondi. Ciò risulta possibile in tutti i paesi coinvolti dalla campagna "Scuole per l'Africa".

 

Che tipo di aggiornamenti sull'andamento dei progetti è possibile avere?

 

L'UNICEF Italia diffonderà aggiornamenti e altre informazioni sulla campagna sul proprio sito www.unicef.it e all'occorrenza con altri mezzi (invio di lettere di ringraziamento, articoli sul quadrimestrale per i donatori "Dalla Parte dei Bambini", newsletter elettroniche).

 

Il primo rapporto è previsto per

gennaio 2006

. In seguito verranno forniti aggiornamenti con cadenza semestrale.

17/11/2009

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