Mortalità infantile, un piano per salvare 2 milioni di vite ogni anno

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11/04/2013


Un nuovo Piano d’Azione globale è stato lanciato oggi dall’UNICEF e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per salvare ogni anno 2 milioni di bambini dalla morte per polmonite e diarrea, due delle malattie killer per i bambini sotto i cinque anni di età. Nel 90% dei casi, queste morti avvengono nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale.

Lo Integrated Global Action Plan for the Prevention and Control of Pneumonia and Diarrhoea (Piano d’azione globale Integrato per la prevenzione e il controllo di polmonite e diarrea) richiede una maggiore integrazione degli sforzi per prevenire e curare queste due malattie e stabilisce obiettivi ambiziosi per ridurre il tasso di mortalità ed aumentare i livelli di accesso ad interventi salva vita dei bambini.
 
«Troppo spesso, le strategie per contrastare la polmonite e la diarrea sono condotte in parallelo, senza sinergie fra loro» afferma Elizabeth Mason, Direttore per il Programma di salute materna, neonatale, infantile e giovanile dell’OMS. «Tuttavia, come dimostrano paesi come Bangladesh, Cambogia, Etiopia, Malawi, Pakistan e Tanzania, integrare sempre più strettamente queste strategie ha senso sia dal punto di vista sanitario che economico». 


Un approccio comune per un doppio risultato

Molti fattori contribuiscono a favorire entrambe le malattie, per cui nessun intervento singolo può efficacemente prevenire, curare o controllare la polmonite o lo diarrea. Tuttavia, come dimostra l'esperienza dei Paesi industrializzati, ci sono alcuni elementi-chiave per ridurre il numero di infezioni e morti causati da entrambe le malattie. 

Per esempio, una buona nutrizione e un ambiente pulito aiutano a proteggere i bambini da polmonite e diarrea. Si stanno testando nuovi vaccini per proteggere i bambini da entrambe le malattie. Un migliore accesso ai servizi sanitari e i farmaci giusti possono garantire che i bambini ricevano le cure necessarie. 

Ma molti degli sforzi che si realizzano nei Paesi a basso e medio reddito per contrastare la polmonite e la diarrea devono ancora fare tesoro di questi elementi comuni.

Jibon, 10 mesi, attende con la mamma di essere visitato per sospetta polmonite in un ambulatorio di Sunamganj (Bangladesh). Nei Paesi in via di sviluppo soltanto il 60% dei bambini con sintomi di polmonite viene visitato da un medico - ©UNICEF Bangladesh/2012-0762/Ahsan Khan

Jibon, 10 mesi, attende con la mamma di essere visitato per sospetta polmonite in un ambulatorio di Sunamganj (Bangladesh). Nei Paesi in via di sviluppo soltanto il 60% dei bambini con sintomi di polmonite viene visitato da un medico - ©UNICEF Bangladesh/2012-0762/Ahsan Khan

 

"Sappiamo cosa occorre fare"

«È un problema di equità. I bambini poveri nei paesi a basso reddito sono più esposti al rischio di morire a causa di polmonite  o diarrea, ma sono anche quelli che hanno meno possibilità di accedere agli interventi di cui necessitano» dichiara Mickey Chopra, Responsabile per i programmi sanitari dell’UNICEF.
 
«Sappiamo cosa occorre fare. Se, nei 75 Paesi con il più alto tasso di mortalità applicassimo all’intera popolazione la stessa copertura di interventi di base dei quali gode il 20% delle famiglie più ricche, potremmo prevenire la morte di 2 milioni di bambini già dal 2015, la data finale degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio».
 
Il nuovo Piano d’Azione UNICEF/OMS stabilisce obiettivi globali chiari, da raggiungere entro il 2025: riduzione del 75% dell’incidenza di polmonite acuta e diarrea rispetto ai livelli del 2010 tra i bambini sotto i 5 anni di età, e l’eliminazione virtuale delle morti causate da entrambe le malattie nella stessa fascia di età.
 
Il piano punta anche a una riduzione del 40% nel numero di bambini sotto i 5 anni che soffrono di malnutrizione cronica.
 
Gli obiettivi del Piano di Azione sono significativamente più elevati rispetto agli attuali livelli di cura. Ad esempio, esso richiede che il 90% della popolazione infantile mondiale abbia accesso ad antibiotici contro la polmonite e ai sali per la reidratazione orale contro la diarrea, rispetto ai livelli attuali (rispettivamente del 31 e del 35%). 
 
Come obiettivo intermedio, almeno metà di tutti i neonati sotto i 6 mesi dovrebbero essere allattati esclusivamente al seno, rispetto al livello attuale del 39% (dato 2012).
 
Tutti i bambini dovrebbero avere accesso a servizi igienici adeguati e ad acqua potabile sicura, che oggi sono garantiti rispettivamente al 63% e all’89% della popolazione infantile globale. 
 
Inoltre, il Piano prevede che si continui a lavorare sui progressi già realizzati in quei Paesi che hanno introdotto nuovi vaccini contro il pneumococco e il rotavirus, in modo da raggiungere il 90% della copertura vaccinale contro questi patogeni entro la data fissata. 
Documenti disponibili

Scarica il Rapporto UNICEF-OMS su polmonite e diarrea pdf / 781 kb

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11/04/2013

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