Nel nord-ovest della Siria 300.000 bambini costretti alla fuga

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02/02/2020

La crisi umanitaria nel nord-ovest della Siria si sta trasformando in una crisi di protezione dell'infanzia di dimensioni senza precedenti.
 
Le violenze dell'ultima settimana hanno costretto alla fuga, in media, 6.500 bambini al giorno. Dall'inizio di dicembre si contano 600.000 nuovi sfollati, per l'80% bambini e donne (300.000 bambini e adolescenti)
 
L’UNICEF stima che complessivamente 1,2 milioni di bambini in questa regione della Siria siano in condizioni di estrema precarietà, con cibo, acqua potabile e medicine che scarseggiano.
 
Molte famiglie con bambini trovano riparo in uffici, scuole, moschee, edifici incompiuti o negozi. Molti altri, semplicemente dormono all'addiaccio, riparandosi alla meno peggio in giardini e parchi, sotto la pioggia battente e al freddo dell'inverno.
 
Per tutti l'accesso ai servizi più elementari come l'assistenza medica, l'acqua potabile o i servizi igienici è molto limitato o manca del tutto.
 
Nella città di Idlib, dove più di tre quarti dei civili bisognosi di assistenza umanitaria sono donne e bambini, molte famiglie hanno subito ripetuti sfollamenti e sono sempre più disperate, impossibilitate come sono a sfuggire a questa continua violenza.
 
La crisi sta esigendo un tributo letale all'infanzia. Dei 900 bambini che nel 2019 hanno perso la vita a causa della guerra in Siria, oltre il 75% si trovava nel Nord-ovest del paese. Idlib è il luogo in cui si è registrato il maggior numero di vittime..
 
Attraverso i nostri partner sul campo, stiamo continuando a garantire assistenza alle famiglie in difficoltà, comprese quelle sfollate più di recente.
 
Questo aiuto include kit igienici, acqua potabile, vaccinazioni pediatriche, monitoraggio ecura della malnutrizione infantile.
 
La distribuzione di aiuti di prima necessità è di vitale importanza e deve poter proseguire. Tuttavia, essa non sarà sufficiente a porre fine alle sofferenze dei bambini. La guerra deve terminare, per il bene dei bambini.
 
L'UNICEF chiede l'immediata cessazione delle ostilità a tutte le parti del conflitto, per permettere ai bambini e alle famiglie di avere una tregua, per consentire la ripresa dei servizi di base e per assicurare un accesso senza restrizioni per quell'assistenza umanitaria di cui ogni bambino ha estremo bisogno.»
 
 
(Dichiarazione del Direttore dell'UNICEF Henrietta Fore)
 

02/02/2020

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