Combattere l'HIV tra i giovani. Il ruolo dello sport

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24/02/2011

Questo testo, pubblicato nel rapporto "La condizione dell'infanzia nel mondo 2011" è stato scritto da Emmanuel Adebayor, calciatore professionista del Togo che ha vinto il titolo di Calciatore Africano dell’anno nel 2008. È stato nominato Goodwill Ambassador del Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (UNAIDS) nel 2009 e continua a sfruttare la sua popolarità per sensibilizzare il mondo sull’epidemia e, in particolare, sull’importanza di evitare nuove infezioni tra i giovani.

 

Come giovane cresciuto a Lomé, nel Togo, la passione e l’amore per il calcio sono stati alimentati dal desiderio di giocare con i miei amici, di gareggiare, vincere e, naturalmente, anche di perdere ogni tanto.

Oggi la mia professione mi dà la possibilità di vedere persone di ambienti, religioni e fedi diverse stare insieme per assistere al gioco emozionante del calcio.

Facendo questo, celebrano la diversità da tutti gli angoli della terra. Lo sport e le partite hanno il pregio straordinario di trascendere i divari culturali e generazionali.

Anche se a volte i giovani hanno difficoltà a comunicare con gli adulti, la pratica dello sport dà alle famiglie, agli amici e forse anche agli avversari l’opportunità di mettere da parte le differenze e fare il tifo insieme.

Per tutto il tempo che ho giocato, sono sempre stato consapevole che la mia patria – sebbene culturalmente ricca e piena di vita – soffriva a causa degli effetti della povertà, della cattiva salute e della mancanza di accesso all’istruzione.

Ho visto personalmente gli effetti dell’HIV sull’Africa. Ho assistito alle privazioni che soffrono i giovani che convivono con l’HIV, soprattutto quelli emarginati, che vivono nella povertà e nella disperazione, e quelli più a rischio: le ragazze adolescenti.

Nell’Africa subsahariana, le ragazze rappresentano una maggioranza schiacciante di tutte le infezioni nei giovani. Spesso, le loro voci non sono ascoltate. Questi stessi giovani devono affrontare lo stigma, la discriminazione e l’esclusione.

Motivato da quello che avevo visto, nel 2008 mi sono unito all’UNAIDS per sensibilizzare tutti sull’HIV. Grazie all’UNAIDS, ho la possibilità di portare un messaggio salvavita ai giovani che potrebbero non avere accesso alle informazioni sull’HIV che io ho.

Dei 2,5 milioni di bambini HIV-positivi sotto i 15 anni di tutto il mondo, più del 90% è nell’Africa subsahariana.

Secondo i dati più recenti, ci sono 120.000 persone che convivono con l’HIV nel Togo, su una popolazione che supera appena i 6,6 milioni. Molti di questi hanno contratto l’infezione da giovani. Appena 1 ragazza su 7 nel Togo conosce le diverse modalità di trasmissione dell’HIV.

Durante il mio primo anno come Goodwill Ambassador, ho imparato che una cosa è fornire informazioni chiare e affidabili sulla prevenzione, il trattamento, il sostegno e la cura dell’HIV, ma cambiare l’atteggiamento, le convinzioni e il comportamento della gente nei confronti delle persone infettate o che appaiono vulnerabili all’infezione da HIV è una sfida molto più grande.

Molte delle persone che convivono con l’HIV subiscono ancora discriminazioni o sono restie a rivolgersi ai centri di consulenza, ad accettare consigli sulla prevenzione della trasmissione da madre a figlio o ad assumere la terapia antiretrovirale per timore dell’isolamento sociale.

Nell’Africa subsahariana, 12 milioni di bambini sono rimasti orfani a causa dell’AIDS. Soltanto nel Togo, 88.000 hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’epidemia e il 94% di questi non riceve alcun sostegno medico, educativo o psicologico.

Se vogliamo dare ai giovani una possibilità di realizzare appieno il loro potenziale di vita, dobbiamo capire che hanno urgente bisogno di sapere come proteggersi dall’infezione da HIV e dove cercare la consulenza e le cure. Questa è la nostra unica possibilità di dimezzare la diffusione dell’HIV.

Con la crescente popolarità del calcio in tutto il mondo, lo sport ha un ruolo importante come veicolo del cambiamento. L’HIV si può prevenire se ogni persona fa la sua parte nel fermarne la diffusione. Oggi, i giovani su questo pianeta sono più numerosi che mai.

La loro energia e il loro dinamismo rappresentano una straordinaria opportunità per il cambiamento. Abbiamo l’obbligo verso di loro di sconfiggere l’HIV, affinché i giovani del futuro possano vivere in un mondo libero dall’HIV.

24/02/2011

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