Catania

Una Pigotta con salvagente alla Guardia Costiera di Catania

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07/06/2012

Dopo aver osservato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, presso gli uffici della Guardia Costiera di Catania, il Sottotenente di Vascello Pascal Allegra, davanti ad un folto gruppo di volontari dell'UNICEF e ad una rappresentanza dell’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Ferraris” di San Giovanni La Punta, ha tenuto una conferenza sul tema: “Mare sicuro”, fortemente voluta dal Capitano di Corvetta Roberto D’Arrigo, Capo Ufficio Relazioni Esterne della Capitaneria di Porto di Catania.

L’occasione è stata propizia ai militari della Capitaneria di Porto di Catania per illustrare le loro molteplici attività, volte a garantire la nostra sicurezza in mare e lungo le coste e le regole basilari di comportamento che ciascuno è tenuto a seguire in mare e sulle spiagge, soprattutto durante la stagione estiva, ma anche a sensibilizzare i giovani partecipanti su particolari temi, quali la salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, la tutela delle risorse ittiche e la sicurezza della navigazione e della balneazione.

A conclusione dell’incontro, i giovani rappresentanti del gruppo etneo “Younicef for UNICEF”, il Movimento dei giovani UNICEF, guidati da Ambra Picasso, che coordina il gruppo insieme a Filippo Palmisciano, hanno donato al Contrammiraglio Domenico De Michele una bellissima Pigotta con … salvagente, realizzata dal Circolo Didattico “Gianni Rodari” di Gravina di Catania, Scuola Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNICEF Italia.

Alla simpatica cerimonia erano presenti, tra gli altri, l’Ins. Anna Rita Giordano, in rappresentanza del “Rodari” e il Prof. Vincenzo Lorefice, Presidente del Comitato Provinciale UNICEF, che ha rivolto ai militari della nostra Marina parole di sincero ringraziamento e apprezzamento “per l’impegno con cui portano prontamente aiuto a tutti coloro che si trovano in difficoltà in mare ed in particolare a quanti, soprattutto bambini, disperati che fuggono dai loro paesi, lasciandosi alle spalle condizioni di povertà assoluta e di pericolo della loro stessa vita, si avventurano in traversate effettuate in condizioni estreme, alla ricerca di condizioni di vita migliori”.

07/06/2012

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