Siria, 280.000 bambini sotto assedio

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05/04/2017

5 aprile 2017 – Mentre oggi a Bruxelles prendeva il via una conferenza sulla Siria, sono arrivate allarmanti notizie di bombardamenti su case e ospedali che hanno ucciso almeno 11 bambini nelle città di Idlib e Hama.

Mentre i leader del mondo si riuniscono per discutere sul futuro della Siria e della regione, questo attacco dovrebbe essere un duro monito sulle parti in conflitto in Siria che continuano palesemente ad ignorare i diritti e la protezione dei bambini.

La realtà quotidiana per i bambini della Siria è molto triste. I bambini continuano a pagare il prezzo più alto di un conflitto violento che non hanno voluto.

L’anno scorso è stato l’anno in cui è morto il maggior numero di bambini della Siria da quando il conflitto ha avuto inizio.

Pensavamo che le violenze non potessero peggiorare, invece nelle ultime settimane, anche oggi, i combattimenti sono aumentati e continuano a Raqqa, Damasco e Aleppo.

I bambini continuano a vivere sotto terribili attacchi; oltre 280.000 sono intrappolati in aree sotto assedio, senza alcun tipo di aiuto umanitario.

Circa il 70% dei bambini sotto assedio vivono nell’area Orientale di Ghouta dove non esistono nè protezione nè accesso ai servizi di base.

In Siria, i bambini hanno visto operatori umanitari, dottori e insegnanti rischiare le proprie vite per fare il proprio lavoro, questi eroi di cui nessuno parla hanno sfidato proiettili e bombe per svolgere le lezioni a scuola, curare i feriti e proteggere i civili; ma raramente abbiamo visto lo stesso impegno e coraggio da leader politici in tutto il mondo che non sono riusciti a porre una fine a questa guerra.

Negli anni, il generoso contributo dei donatori è stato fondamentale per rendere le vite dei bambini siriani poco più sopportabili, dopo la conferenza di Londra dello scorso anno, 650 milioni di dollari sono stati impegnati per l’istruzione: soddisfacendo uno dei desideri dei bambini.

In questo modo oltre mezzo milione di bambini siriani hanno potuto ricevere un’istruzione; dobbiamo fare molto di più, i Leader politici devono unirsi per porre fine a questo conflitto con una risoluzione diplomatica.

Inoltre è necessario un grande supporto dalla comunità internazionale per aiutare la popolazione siriana e le comunità ospitanti. Ogni centesimo speso è un investimento per il futuro della Siria.

Questa settimana, ho parlato con Saja, 13 anni, di Aleppo, costretta a scappare per 7 volte. Saja ha un solo desiderio: che la guerra in Siria finisca così che possa vivere senza preoccupazioni e in pace. Non ascoltare i bambini della Siria mette a rischio molto più del loro futuro: mette a rischio il futuro della regione e di tutto il mondo.

 

    (Dichiarazione di Geert Cappelaere, Direttore Regionale UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa)


05/04/2017

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