Minorenni migranti, nei primi 3 mesi dell'anno 3.800 nuovi arrivi in Europa

5 minuti di lettura

07/05/2019

8 maggio 2019 - Nei primi tre mesi del 2019, circa 16.000 migranti e rifugiati hanno raggiunto l’Europa attraverso le rotte migratorie nel Mediterraneo. Anche se questa cifra rappresenta una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018, la percentuale di bambini e adolescenti sul totale degli arrivi è aumentata dal 20 al 25%, sottolinea l’UNICEF.
 
Il numero totale di minorenni giunti sulle coste europee in questi mesi è di 3.800, che si aggiungono ai circa 41.000 già presenti nelle strutture di accoglienza in Grecia, Italia e nei paesi balcanici all'inizio del 2019.
 
Sempre nel primo trimestre di quest'anno, 365 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo: oltre il 60% rispetto al totale delle vittime registrate in tutto il 2018.

In questo trimestre l’UNICEF ha raggiunto con interventi di protezione e assistenza circa 4.480 bambini migranti e rifugiati, fra cui 1.950 minorenni non accompagnati, in Italia, in Grecia e nei Balcani.
 
Altri 15.850 bambini hanno frequentato regolarmente le attività di istruzione formale e informale sostenute dall'UNICEF, mentre circa 1.100 persone hanno avuto accesso a servizi per la prevenzione e la risposta alla violenza di genere.

Molti giovani migranti e rifugiati che hanno compiuto il viaggio verso l’Europa hanno vissuto violenze e abusi, con conseguenze sul loro benessere psicologico e fisico.
 
In particolare in Italia, quasi tutte le donne e le ragazze arrivate hanno riportato di essere sopravvissute a forme di violenza sessuale o di genere.
 
Una ricerca recente ha rilevato che anche gli uomini e i ragazzi sono spesso vittime di violenza sessuale in mano a gruppi armati, mentre sono rapiti o imprigionati, soprattutto in Libia.
 

I dati paese per paese

 

Italia

Al 28 febbraio 2019 erano presenti sul territorio nazionale 8.537 minorenni stranieri non accompagnati.

Nel 2018 gli arrivi via mare di minorenni migranti e rifugiati erano stati 3.536: nei primi 4 mesi del 2019, il numero degli sbarchi di minorenni è sceso a 133. 

I minorenni stranieri irreperibili, cioè quelli per i quali è stato segnalato dalle autorità competenti un allontanamento dai centri di accoglienza, risultano essere 4.324.

Nonostante gli sforzi del Governo italiano negli ultimi due anni, persistono rilevanti gap nel sistema di protezione e inclusione sociale dei giovani migranti e rifugiati. Il sistema risulta ancora altamente frammentato, persistono disparità nell’accesso ai servizi di cura, con il rischio che i più vulnerabili rimangano invisibili. Si registrano inoltre criticità nell’accesso ai sistemi di istruzione e ai tirocini professionali. E ancora, permangono le difficoltà nell’accesso alle informazioni utili per il percorso in Italia.

 

Grecia

Nei primi tre mesi del 2019, sono sbarcati nel paese ellenico 2.077 bambini – circa il 40% di tutti gli arrivi via mare – che hanno portato il numero di minorenni migranti e rifugiati presenti in Grecia a 28.000 (tra cui 3.535 non accompagnati da familiari adulti).

La situazione dei bambini e delle famiglie nei centri di prima accoglienza e identificazione rimane molto preoccupante, visto che al 31 marzo 2019 erano presenti in questo tipo di centri, sparsi su 5 isole dell'Egeo, ben 11.500 persone - circa il doppio rispetto alla loro capienza.

 

Bulgaria

Nel corso dei primi tre mesi del 2019, circa 300 rifugiati e migranti, un quarto dei quali bambini, hanno presentato richiesta di asilo nel paese – livelli comparabili all'ultimo trimestre del 2018. A causa dei continui spostamenti, alla fine di marzo meno di 180 minorenni migranti e rifugiati (metà dei quali non accompagnati da familiari adulti) erano rimasti nei centri di accoglienza.

 

Serbia

Al 31 marzo 2019, poco più di 4.200 migranti e rifugiati, fra cui 883 minori erano presenti nei 16 centri di accoglienza e di asilo gestiti dal governo serbo. 

Questo dato rappresenta un calo rispetto a dicembre 2018, ma con il miglioramento delle condizioni meteorologiche sono previsti in aumento gli arrivi e gli spostamenti interni, anche di minorenni stranieri non accompagnati. 

Uno dei fattori di maggiore preoccupazione è la situazione di oltre 400 minorenni stranieri non accompagnati, che non hanno ancora acceso a cure appropriate, protezione, istruzione e altri servizi.


Bosnia-Erzegovina

Nel primo trimestre del 2019 le autorità di confine hanno registrato circa 3.600 nuovi arrivi di migranti e rifugiati.

Delle 6.450 persone presenti nel paese a fine marzo, il 19% erano minorenni e il 7% minori non accompagnati. Nonostante i progressi nell’incrementare la risposta nazionale, le capacità di accoglienza rimangono limitate.


L'azione dell'UNICEF per i minori migranti in Europa

L’UNICEF coopera con gli Stati e con le organizzazioni partner per adottare Piani d’azione nazionali in favore dei minorenni migranti e rifugiati e per realizzare 6 impegni concreti:

  • proteggere bambini e giovani migranti e rifugiati da sfruttamento e violenza
  • porre fine alla detenzione di minorenni per via del loro status migratorio
  • favorire l’unità familiare
  • ridurre l’apolidia
  • garantire cure e accesso ai servizi per i bambini e giovani migranti e rifugiati attraverso il rafforzamento dei sistemi sanitari e scolastici
  • L’UNICEF chiede inoltre di tutelare i bambini e giovani migranti e rifugiati da discriminazioni e xenofobia e di fare fronte alle cause che allontanano i bambini e i giovani dalle loro case attraverso politiche e investimenti finanziari su tutte le aree coperte dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2016-2030, come la protezione sociale, l’occupazione giovanile, le azioni per il clima, per la pace e la giustizia.

L’appello dell’UNICEF per il 2019 per la risposta alla crisi dei migranti e rifugiati in Europa è di 27,5 milioni di dollari, di cui 12,4 milioni per gli interventi di protezione dell’infanzia e 9,4 milioni per gli interventi nel settore dell’istruzione.

07/05/2019

News ed Aggiornamenti

Dona 9 euro al mese: 800 90 00 83

Chiama