Appello UNICEF: massima priorità a protezione infanzia al confine tra Grecia e Turchia

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02/03/2020

La notizia della morte di un bambino tra i circa 50 che erano a bordo di una imbarcazioni che si è capovolta ieri al largo dell’isola greca di Lesbo è un tragico ammonimento sui rischiosissimi viaggi intrapresi da giovanissimi rifugiati e migranti alla ricerca di sicurezza in Europa.
 
Che siano In mare, nelle zone di confine o in aree colpite da conflitti che li costringono alla fuga, i bambini sono sempre le prime vittime.
 
Nelle ultime settimane, l’escalation dei combattimenti a Idlib e nel nord-est della Siria ha provocato lo sfollamento di 575.000 bambini. 
 
Bambini e donne rappresentano il 40% delle molte migliaia di profughi che si sono concentrate nei pressi della città turca di Edirne e in altre località lungo il confine tra Grecia e Turchia
 
Gli Stati devono fare tutto il possibile per prevenire ulteriori sofferenze a queste vittime innocenti.
 
Insieme ai nostri partner sul campo stiamo rispondendo ai bisogni immediati dei bambini offfrendo loro rifugio, acqua, coperte, articoli per l'igiene personale e altri beni non alimentari.
 
Stiamo anche lavorando per venire incontro ai bisogni urgenti di coloro che sono rimasti bloccati lungo il confine turco con la Bulgaria, dove sono stati segnalati dei respingimenti.
 
Le famiglie con bambini che sono state sradicate dalle loro case attendono soluzioni condivise dai leader politici, che comprendano un sostegno economico e politico per gli Stati che accolgono adulti e bambini bisognosi di assistenza, e impegni seri per ricollocare i soggetti più vulnerabili. 
 
È tempo ora che tutti gli Stati coinvolti rispettino gli impegni presi in sede internazionale per garantire la protezione dei bambini da violenze e pericoli, a prescindere dal loro status o da dove provengano.
 
È giunto il momento di garantire un accesso sicuro all'asilo e alla protezione internazionale, anziché dichiarazioni e azioni che alimentano xenofobia e discriminazioni.
 
Ed è anche il tempo per la solidarietà europea verso la Grecia e la Turchia, che hanno mostrato al mondo generosità nell'accogliere un enorme numero di bambini e famiglie..
 
Nessuno Stato può gestire i flussi di rifugiati e migranti da solo. Tutti gli Stati, invece, possono trarre benefici se cooperano per proteggere l'infanzia.
 
I bambini migranti e rifugiati, già disperatamente vulnerabili, hanno bisogno urgente di protezione. Nessun bambino dovrebbe mai rischiare la propria vita o il proprio futuro nel tentativo di trovare un posto sicuro in cui stare.»
 
 
(Dichiarazione di Afshan Khan, Direttrice UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale) 

02/03/2020

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