300 milioni di bambini respirano aria inquinata

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01/11/2016

31 ottobre 2016 – Secondo il nuovo rapporto dell’UNICEF «Clear the Air for Children», almeno un bambino su 7, nel mondo (300 milioni in totale), vive in aree dove si registrano livelli insostenibilmente elevati di inquinamento atmosferico, ossia 6 volte più alti rispetto alle linee guida internazionali. 

Il rapporto si basa su immagini satellitari che mostrano per la prima volta quanti bambini sono esposti a livelli di inquinamento atmosferico che superano gli standard contenuti nelle linee guida globali realizzate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Le immagini satellitari confermano che circa 2 miliardi di bambini vivono in aree nelle quali l’inquinamento atmosferico causato da emissioni di veicoli, combustibili fossili, polveri, incendi di rifiuti, supera i livelli minimi di qualità dell’aria settati dalle linee-guida internazionali dell’OMS.

La maggior parte di questi bambini (620 milioni) vive in Asia meridionale, mentre l'Africa è il secondo continente, con 520 milioni di bambini. In Estremo Oriente e nel Pacifico sono invece 450 milioni i bambini che soffrono livelli eccessivi di inquinamento. 

I dati vengono presentati una settimana prima della Conferenza mondiale sul clima (COP 22) che si terrà a Marrakech, in Marocco, dove l’UNICEF chiederà ai leader del mondo di intraprendere azioni urgenti per tagliare l’emissione di agenti inquinanti nei propri paesi.

«L’inquinamento è uno dei principali fattori della mortalità infantile, che provoca ogni anno circa 600.000 decessi tra i bambini sotto i 5 anni nel mondo, e minaccia le vite di milioni di altri bambini ogni giorno» dichiara Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF.

«Gli agenti inquinanti non soltanto danneggiano lo sviluppo polmonare dei bambini, ma possono superare la barriera emato-encefalica e danneggiare permanentemente il cervello dei bambini e quindi pregiudicare il loro futuro. Nessuna società può permettersi di ignorare le conseguenze dell’inquinamento dell’aria».

Lo studio esamina anche le conseguenze dell’inquinamento all'interno delle abitazioni, dovuto soprattutto all'uso domestico di combustibili come carbone e legna da ardere, che colpisce prevalentemente i bambini che vivono nei paesi a basso reddito e in particolare nelle aree rurali.

Complessivamente, l’inquinamento atmosferico e quello domestico sono direttamente legati alla polmonite e ad altre malattie respiratorie che provocano circa il 10% della mortalità infantile (decessi tra 0 e 5 anni), rendendo l’inquinamento uno dei principali pericoli per la salute dei bambini a livello globale.

 

Più vulnerabili all'inquinamento

I bambini sono molto più sensibili, rispetto agli adulti, ad entrambe le tipologie di inquinamento (atmosferico e domestico), poiché i loro polmoni, il loro cervello e il loro sistema immunitario si devono ancora sviluppare in maniera completa e le loro vie respiratorie sono più permeabili.

I bambini più piccoli respirano anche più velocemente rispetto agli adulti, e inspirano più aria rispetto al loro peso corporeo.

I più svantaggiati, che tendono già ad avere cattive condizioni di salute e un accesso non adeguato ai servizi sanitari, sono i più vulnerabili a malattie causate dall’inquinamento dell’aria.

 

Proteggere i bambini dall'inquinamento

 

TESTO ALTERNATIVO INCLUSO CREDIT

© UNICEF/UN037170/BindraNigeria, 2016


L’UNICEF chiede ai leader del mondo che parteciperanno alla Conferenza sul Clima di agire il prima possibile nei propri paesi per proteggere i bambini dall’inquinamento:

 

  • Ridurre l’inquinamento: tutti i paesi dovrebbero lavorare per rispettare le linee guida globali sulla qualità dell’aria dell’OMS per migliorare le condizioni di sicurezza e il benessere dei bambini. Per raggiungere questo obiettivo, i governi dovrebbero adottare misure come il taglio delle combustioni di carburanti fossili e investire in fonti di energia efficienti e rinnovabili.
  • Ampliare l’accesso dei bambini alle cure mediche: investire nell’assistenza sanitaria per i bambini a livello globale – comprese le campagne di vaccinazione. 
  • Ridurre al minimo l’esposizione dei bambini: le fonti di inquinamento come le industrie non dovrebbero essere collocate vicino alle scuole e ai parchi giochi. Una miglior gestione migliore dei rifiuti può ridurre la quantità di rifiuti bruciati all’interno delle comunità. Fornelli più puliti possono contribuire aiutare a migliorare la qualità dell’aria in casa. Ridurre l’inquinamento a livello globale può contribuire a ridurre l’esposizione dei bambini all’inquinamento. 
  • Monitorare l’inquinamento: è stato provato che un miglior monitoraggio può aiutare i bambini, i giovani, le famiglie e le comunità a ridurre la loro esposizione all’inquinamento, informando sulle cause e chiedendo un cambiamento che possa rendere concretamente l’aria più pulita.

«Noi proteggiamo i nostri figli quando proteggiamo la qualità dell’aria che respiriamo, entrambi sono fondamentali per il nostro futuro» ha concluso Lake.

L’UNICEF chiede livelli di inquinamento d’aria più bassi, e allo stesso tempo lavora sul campo per proteggere i bambini dagli effetti dannosi.

Per esempio, l’UNICEF sostiene lo sviluppo dei bambini, la distribuzione e l’utilizzo di fornelli più puliti in Bangladesh, Zimbawbe e altri paesi, e lavora in molti di questi paesi per ridurre l’impatto dell’inquinamento all’aperto sulla salute dei bambini.

L’UNICEF supporta anche i programmi per ampliare l’accesso dei bambini a centri sanitari di qualità e per vaccinarli contro malattie come la polmonite. 

01/11/2016

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