A un anno da Cutro: superare l'approccio emergenziale per prevenire le tragedie del mare

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26/02/2024

Mentre commemoriamo il naufragio di Cutro nel quale hanno perso la vita 94 persone e 35 bambini vorrei fare una riflessione.

Negli ultimi mesi, ho avuto l'opportunità di incontrare decine di ragazze e ragazzi che hanno attraversato situazioni estremamente difficili, come la separazione dalle loro famiglie e l'esposizione a pericoli durante il viaggio, oltre alla prova di adattarsi a una cultura completamente diversa. Ho potuto parlare con mediatrici/ori culturali, tutrici/ori volontari, operatrici/ori dei centri di accoglienza, magistrati, personale di frontiera, prefetti, personale sanitario, insegnanti e tanti e tante responsabili di associazioni attive a livello locale. Da questa osservazione diretta emerge tutta la complessità di un fenomeno che spesso viene catalogato come 'emergenza'.

Un'emergenza è una situazione improvvisa e spesso pericolosa che richiede un'azione immediata. Eppure da anni sappiamo che le tensioni socio-politiche, i conflitti e gli effetti del cambiamento climatico hanno un impatto sui movimenti delle persone.
Nel 2023, gli arrivi sono stati consistenti, ma non si è trattato di un fatto nuovo e imprevedibile. Quella che affrontiamo non è un'emergenza, ma una sfida, che richiede azione immediata a tutela dei più vulnerabili, ma nei confronti della quale ci si può attrezzare con un approccio strutturato, sostenibile, che guardi al lungo periodo. Non esiste una "bacchetta magica" che possa risolvere istantaneamente questa sfida, ma sappiamo che l'approccio emergenziale non ne permette una gestione ordinata e rispettosa dei diritti. Proprio in questa fase, in cui i numeri degli arrivi sono al ribasso, possiamo definire una strategia di lungo termine, che riconosca tutti i bisogni dei minori rifugiati e migranti, a partire dai minori stranieri non accompagnati.

Una strategia a lungo termine

Una strategia a lungo termine offre stabilità e sicurezza ai minori, elementi essenziali per il loro sviluppo e benessere. L'incertezza e la temporaneità delle soluzioni emergenziali possono avere effetti negativi sulla loro salute mentale e sviluppo emotivo. Una pianificazione a lunga scadenza può facilitare l'inclusione sociale dei minori, permettendo loro di costruire relazioni significative, acquisire competenze linguistiche, e partecipare attivamente alla vita sociale ed economica.

Il nostro lavoro nelle Prefetture sui casi più vulnerabili, con i tutori volontari, a favore del potenziamento delle competenze degli adolescenti, sono la dimostrazione che si puo' rafforzare il sistema. Sebbene possa sembrare che una strategia strutturata richieda maggiori risorse iniziali, la realtà dimostra che può invece ridurre i costi sociali ed economici nel lungo periodo, perché l'esclusione costa, l'inclusione paga.

È su questo che l'UNICEF continuerà a lavorare con le istituzioni per porre fine a tante tragedie evitabili e garantire che siano assicurate protezione e inclusione, per ogni bambina e per ogni bambino.


Nicola Dell'Arciprete
Coordinatore della Risposta in Italia dell'Ufficio Unicef per l'Europa e l'Asia centrale.

26/02/2024

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