Alessio Boni: in missione con l'UNICEF in Indonesia / 5

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17/11/2009

 Ore dieci, lezione di protezione dagli abusi

Alessio Boni gioca con le bambine della scuola Batu Kumbung
Alessio Boni gioca con le bambine della scuola Batu Kumbung - ©UNICEF Italia/2008/M.Mazzone

Quinto giorno (13 novembre 2008) - Ci incontriamo per partire alla volta della scuola SDN Batu Kumbung, una scuola "amica dei bambini" specializzata nella prevenzione degli abusi sui bambini.
 
Tutti ci accolgono con estrema cortesia e solarità. Mi meraviglio per come funzionano la scuola, l'insegnamento e l'educazione per i bambini.
 
Mi immergo nel loro mondo, faccio lezione, disegno, addirittura una bimba mi chiede di cantare una canzone in italiano, mi vergogno un po' ma gliela sussurro all'orecchio. 
 
Mi rendo conto quanto possa essere fondamentale per questi bimbi la scuola. Essa crea le radici, il basamento importante per la costruzione della piramide nella vita.
 
Purtroppo però già a questa età (7, 8, 9 anni) nelle classi si deve fare una lezione a parte per la prevenzione dello sfruttamento e degli abusi sessuali sui minori, per tenerli in allerta e qualora dovessero cadere vittime.
 
Si insegna loro a non avere la minima paura a denunciare il fatto, anche se la strada è lunga, perché la percentuale più alta degli abusi avviene nella stessa famiglia e quindi per un bimbo denunciare un proprio parente necessita grande forza, coraggio e consapevolezza.
 
Comunque, il distacco da loro è gioioso.

 
 

Professionisti della prevenzione

 
I responsabili della Special Unit for Women and Children  della polizia di Lombok illustrano il loro lavoro alla delegazione UNICEF
 
I responsabili della Special Unit for Women and Children della polizia di Lombok illustrano il loro lavoro alla delegazione UNICEF - ©UNICEF Italia/2008/M.Mazzone

Subito dopo visitiamo un nucleo specializzato per la repressione degli abusi sui minori della Polizia locale (la Special Unit for Women and Children).

Ci mostrano il loro modo di procedere nei confronti di questa piaga sociale. Prevalentemente sono le donne poliziotto ad essere coinvolte nei programmi di prevenzione.
 
Molto importante è il lavoro di supporto psicologico fatto da medici specializzati proprio all'interno del loro nucleo. In questo team lavorano insieme poliziotti, psicologi e medici.

Interessante la scoperta della campagna di prevenzione della violenza sui minori che va dai siti Internet agli slogan diffusi in tutta la città, persino nelle scuole.

In seguito ci spostiamo nell'ambulatorio del nucleo operativo della polizia dove vengono accolti i bambini violati che necessitano le prime cure, la visita ginecologica, il sostegno psicologico.

Questa organizzazione mi sorprende positivamente per come è studiata in modo sensibile e pragmatico.

 
 

Ragazzi in prima linea

 

Pranziamo assieme ai ragazzi del Children's Forum. Questo Forum è un'iniziativa fantastica: ragazzi di 15-18 anni che hanno sentito la necessità di incontrarsi dopo la scuola, creare un centro e parlare dei problemi che li circondano per poi andare a gruppi nelle classi delle scuole elementari a spiegare l'importanza della prevenzione, delle pericolosità che potrebbero affrontare.

Mi colpisce il caso di un ragazzino di 13 anni obbligato dai genitori a fare il parcheggiatore per portare i soldi a casa. Incontra questi ragazzi nelle loro escursioni di strada ed esterna il desiderio di acculturarsi, di tonare a scuola.

Il fatto eccezionale è che questo ragazzo da ormai due anni non solo è rientrato a scuola grazie al sostegno economico del governatore locale ma fa anche parte di questo stesso Forum.

Questo è un esempio semplice e diretto di come le cose possano cambiare, e l'esempio in questo caso è partito dall'idea e dall'iniziativa di un gruppo di giovani.
 
Trovo questo modo di coinvolgersi e farsi promotori di questa importante attività sociale un caso fuori dal comune, colmo di dignità, senso etico e civile.

In serata facciamo ritorno a Giacarta.

 

 

17/11/2009

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