Ancora ospedali bombardati ad Aleppo (Siria), ma il mondo ha smesso di indignarsi
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9 giugno 2016 – «Ognuno dovrebbe interrogare la propria coscienza quando si vedono dei neonati tirati fuori dalle incubatrici a causa del bombardamento di un ospedale.
L’UNICEF conferma che ieri ad Aleppo 3 strutture sanitarie sono state attaccate nell’arco di 3 ore: gli ospedali al-Bayan e al-Hakeem, a una distanza di 300 metri, e la clinica "Abdulhadi Fares". Tutte le strutture colpite si trovano nella parte orientale della città.
L’UNICEF conferma che ieri ad Aleppo 3 strutture sanitarie sono state attaccate nell’arco di 3 ore: gli ospedali al-Bayan e al-Hakeem, a una distanza di 300 metri, e la clinica "Abdulhadi Fares". Tutte le strutture colpite si trovano nella parte orientale della città.
L’ospedale al-Hakim, sostenuto dall'UNICEF, è uno dei pochi che ancora garantisce servizi pediatrici. È la seconda volta che l’ospedale è oggetto di attacchi.
Il devastante modello della guerra in Siria sembra non avere alcun controllo né equilibrio.
Gli ultimi 5 anni di guerra hanno visto susseguirsi, giorno dopo giorno, tragedie per milioni di persone in Siria.
Bambini, persino neonati, sono rimasti feriti o uccisi nei luoghi in cui cercavano cure. Operatori sanitari sono rimasti feriti e molti hanno anche perso la vita, mentre svolgevano il proprio lavoro.
Centinaia di infrastrutture sanitarie, che garantivano cure essenziali per migliaia di persone, sono state danneggiate o distrutte: solamente nelle ultime due settimane, in tutto il paese, sono state bombardate ben 6 strutture.
Tutto questo dovrebbe scuotere la morale del mondo. Per quanto altro tempo ancora permetteremo che i bambini della Siria continuino a soffrire così?»
(Dichiarazione di Peter Salama, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa)