Coltivare i semi del cambiamento: il percorso sostenibile di un agricoltore a Kalabo
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Nelle terre aride del distretto di Kalabo, dove le coltivazioni di mais sono appassite sotto il sole implacabile e la terra arida, un agricoltore rappresenta una fonte di speranza e resilienza. Kasamba Namasiku, un agricoltore-guida formato nell'ambito del programma Scaling Up Nutrition Fase 2 (SUN II), sta trasformando il panorama dell'agricoltura di sussistenza durante una delle peggiori siccità dello Zambia.
Kalabo, un distretto gravemente colpito dalla siccità, ha visto fino al 100% di fallimento del raccolto di mais. Il governo dello Zambia ha dichiarato lo stato di emergenza a febbraio, poiché oltre il 72% del paese soffre della siccità causata da “El Niño” (il fenomeno climatico periodico che causa un riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale), che colpisce milioni di persone, tra cui 3,5 milioni di bambini. Eppure, in questo contesto difficile, la fattoria del signor Namasiku è un esempio del potere della conoscenza e dell'innovazione.
Abbracciare nuovi metodi
Il signor Namasiku è stato formato dal Ministero dell'Agricoltura e dal partner tecnico FAO nell'ambito del programma “SUN II” sull'utilizzo di semi resistenti alla siccità, sull'aumento di semi come il mais arancione e sulla coltivazione di colture e ortaggi diversificati, come le patate dolci a polpa arancione e sulle buone pratiche agricole. Queste competenze non solo hanno sostenuto la sua fattoria, ma sono diventate anche un'ancora di salvezza per la sua famiglia e la comunità.
In passato, mi affidavo esclusivamente al mais coltivato con le piogge, cosa che non ha funzionato la scorsa stagione a causa della siccità, ma grazie alle conoscenze e alle sementi fornite dal programma “SUN II”, sono riuscito a piantare il mais invernale nelle zone umide e finora sta andando bene.
Kasamba Namasiku
Nonostante ciò, il percorso non è stato privo di sfide. L'irrigazione del mais, che cresce nelle zone di "dambo (mwa libala)", come vengono comunemente chiamate dalla gente del posto, richiede uno sforzo immenso. "Quando il mais raggiunge una certa altezza, diventa molto impegnativo annaffiarlo con contenitori da 20 litri dal pozzo poco profondo che si trova nelle vicinanze, perché le file di mais sono piantate molto vicine", spiega il signor Namasiku. "Ci vuole molta manodopera, ma lo facciamo perché significa cibo sulle nostre tavole. Ma oltre una certa altezza, non possiamo più annaffiare il mais con metodi manuali, quindi speriamo solo nel meglio".
Combattere i parassiti in modo naturale e tecniche di conservazione
Un altro ostacolo è stata l'infestazione del bruco legionario, che può devastare interi raccolti. Lizzy Mangani, un'addetta all'agricoltura locale, aiuta il signor Namasiku e gli altri agricoltori insegnando loro metodi botanici per combattere i parassiti utilizzando piante naturali come il peperoncino, il neem e la moringa. "Queste piante non solo fanno bene all'ambiente, ma sono anche efficaci contro i parassiti", spiega la signora Mangani. "I pesticidi chimici sono costosi e dannosi, quindi promuoviamo soluzioni biologiche".
Il signor Namasiku è stato formato sulle tecniche di conservazione e in qualità di agricoltore-guida, ha ricevuto dal WFP, partner tecnico dell’ONU per questo aspetto, un silo di plastica per proteggere le sementi nelle future stagioni di semina; purtroppo, il silo oggi è vuoto e privo di semi di mais.
Spargere i semi
L'impegno del signor Namasiku nei confronti della sua comunità va oltre la sua fattoria. Utilizzando le piante di patate dolci a polpa arancione fornite dal programma, ha donato 50 kg di piante a sette famiglie, aiutando altri agricoltori, soprattutto madri, a coltivare i propri raccolti.
Questo non solo garantisce la sicurezza alimentare, ma migliora anche la diversità della dieta e combatte la malnutrizione infantile, un problema grave in Zambia, dove un milione di bambini soffre di arresto della crescita e solo 1 bambino su 10 riceve la dieta raccomandata.
Un futuro pieno di speranza
Di fronte al cambiamento climatico e agli eventi meteorologici estremi, lo spirito comunitario del signor Katembwa Namasiku offre un barlume di speranza a Kalabo, dimostrando che con il giusto supporto e le giuste conoscenze, la resilienza può sbocciare anche nelle condizioni più difficili.
Mentre lo Zambia attraversa questi tempi difficili, la storia del signor Namasiku è un potente monito sull'impatto che persone che si impegnano possono avere sulle loro comunità e dell'importanza di pratiche sostenibili per garantire un futuro migliore per tutti.
“SUN II” è un'iniziativa quadriennale guidata dalle Nazioni Unite in 17 distretti a sostegno della Fase II del programma "First 1.000 Most Critical Days" del governo dello Zambia. È sostenuta dall'Unione Europea, dalla Repubblica Federale Tedesca attraverso la Banca di Sviluppo KfW, dalla Repubblica d'Irlanda, dall'Agenzia Svedese per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo (SIDA) e dagli aiuti del Regno Unito da parte del popolo britannico.
L'agricoltura è più di un semplice mezzo di sostentamento. Si tratta di prendersi cura della nostra terra, sfamare le nostre famiglie e rafforzare la nostra comunità. Insieme, possiamo superare qualsiasi sfida.
Kasamba Namasiku