Dalla rigenerazione urbana al cyberbullismo, fino alla parità di genere: voce ai giovani protagonisti del Demoday di UPSHIFT

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10/06/2025

Una delle cose più belle? Scoprire che anche se siamo tanti con storie diverse, le nostre idee possono diventare una sola, e funzionare.”  

Edoardo ha dodici anni e con la sua compagna di classe Carlotta è tra i protagonisti del Demoday UPSHIFT alla scuola media Minervini-Sisti di Rieti. Insieme al loro gruppo hanno ideato SKY, un progetto che unisce rigenerazione urbana e solidarietà: partire dal recupero delle case abbandonate per trasformarle in luoghi di accoglienza per persone in difficoltà economica o appena arrivate in Italia. 

Abbiamo scoperto cos’è la rigenerazione urbana e ci è piaciuto moltissimo: ricostruire la città per renderla più ospitale è bellissimo.” 

Il gruppo, composto da nove ragazze e un solo ragazzo, ha disegnato una mascotte (uno scoiattolo con lo sguardo rivolto verso l’alto), realizzato gadget in resina e parlato in pubblico davanti a tutta la scuola. 
Per Edoardo, questo percorso ha significato anche una crescita personale: “Io ero poco collaborativo, non riuscivo a integrarmi. Invece in questo progetto ho creato rapporti veri. Spero durino.” 
Carlotta aggiunge: “Lavorare in gruppo è stato importante. Ognuno ha messo la propria creatività e il risultato è stato davvero bello. 

Edoardo e Carlotta rivedono il loro pitch di presentazione

Un’altra sfida urgente: il cyberbullismo

Il progetto G.C.C. / CBY, invece, ha preso forma attorno a un’altra sfida urgente: il cyberbullismo. A parlarne sono Giacomo e Matteo, anche loro 12 anni. 
Siamo cresciuti con i social, ma spesso li usiamo senza pensare alle conseguenze. Abbiamo voluto affrontare un tema che riguarda proprio la nostra generazione.” 

Il loro gruppo ha contattato la Polizia Postale, coinvolgendo la dottoressa Alessandra Ciulla in un incontro con tutta la scuola. Hanno posto domande, anche di tipo giuridico, e approfondito il legame tra bullismo online e salute mentale. 

Ci siamo detti: perché non usare la stessa arma – i social – per combattere il cyberbullismo? 
Per l’evento di vendita hanno creato spillette con il logo del team, magliette stampate con slogan, e segnalibri fatti a mano con messaggi come: 
No ai leoni al circo, né davanti a una tastiera” e “Proteggiamo i leoni, ma non quelli da tastiera”. 
Il percorso ha richiesto coordinazione, divisione dei compiti, gestione dei ruoli. “All’inizio c’era chi pensava fosse una perdita di tempo. Poi abbiamo capito quanto era importante lavorare insieme. Tutti siamo diventati leader di una parte del progetto.” 

Giacomo e Matteo si sono uniti contro il cyberbullismo

"Gli otto del boschetto" sul tema della disparità di genere

Infine Marco, 13 anni, ha raccontato “Gli otto del boschetto”, il progetto teatrale del suo gruppo: una piccola rappresentazione scritta interamente dai ragazzi, messa in scena il 9 maggio durante il mercatino di idee promosso dalla scuola prima della presentazione al pubblico del 22 maggio con il DemoDay. 
Il tema? La disparità di genere. 

La nostra storia racconta di Olivia, che gioca a basket, e Matteo, che ama la danza. Entrambi vengono giudicati per i loro interessi. Ma alla fine un docente spiega l’importanza di abbattere gli stereotipi. 
I ragazzi e le ragazze del gruppo, otto in tutto, hanno scritto la sceneggiatura, assegnato i ruoli, curato la regia, promosso lo spettacolo vendendo biglietti fatti a mano. 
Non è stato facile. Ma ci ha fatto riflettere tanto. Le disparità sono ovunque. Non esistono sport da maschi o da femmine. Anche un maschio può mettere un leggins, se vuole. E tutti dovrebbero avere lo stesso stipendio. È chi comanda che deve fare in modo che queste differenze spariscano. 

Marco ha coordinato il gruppo e imparato a far sentire tutti importanti: “Confrontarsi tra maschi e femmine è servito. Ci sono stati anche dei disguidi, ma sono serviti a migliorarci.” 

Matteo, 12 anni, ha guidato il suo gruppo in una rappresentazione teatrale contro gli stereotipi di genere

Upshift

UPSHIFT, il programma dell’UNICEF realizzato in collaborazione con Junior Achievement Italia e con il supporto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è proprio questo: un laboratorio per immaginare il cambiamento, in cui l’innovazione sociale incontra la scuola e mette al centro i più giovani. Dove un’idea, nata tra i banchi, può diventare un progetto concreto. 

Quest'anno il programma UPSHIFT ha coinvolto 2000 studenti in tutta Italia

10/06/2025

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